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Agrigento, la ruspa che spiana le dune diventa un caso: aperta inchiesta

Di Redazione |

AGRIGENTO – La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’indagine conoscitiva sulla distruzione delle dune di sabbia sulla spiaggia di Maddalusa. Il procuratore Luigi Patronaggio ha delegato la Capitaneria di porto e il reparto specializzato Tutela natura dei carabinieri ad effettuare dei sopralluoghi urgenti. Verifiche e misurazioni che sono in corso per verificare cosa sia effettivamente accaduto.

A sollevare il caso, con tanto di fotografie e video realizzato con un drone, era stata stamani l’associazione ambientalista MareAmico. «La ruspa della ditta incaricata dal Comune per pulire la spiaggia, in un paio d’ore ha cancellato le dune» – ha denunciato Claudio Lombardo di MareAmico – . Il Comune ha aperto un’indagine interna, la Sea (la ditta incaricata dal Comune di Agrigento ad eseguire l’intervento straordinario di pulizia di alcuni tratti di spiaggia), ha avviato una inchiesta e la Procura un fascicolo conoscitivo sull’accaduto». 

Nel frattempo Legambiente – attarverso Daniele Gucciardo, presidente del circolo Rabat di Legambiente di Agrigento – si dice  «sconcertati dal dover constatare che, ancora oggi, possano verificarsi fatti del genere frutto di incompetenza e superficialità».

«Nel 2017 abbiamo denunciato il fatto che in località le Dune, anonimi avessero eliminato la vegetazione ripariale: il canneto dal vallone Canne che sfocia al mare attraversando la spiaggia e che svolge una continua azione di contrasto e di riduzione del danno ambientale procurato da persistenti sversamenti abusivi di liquami fognari – spiega Gucciardo – . Questi fatti testimoniano che i lavori di preparazione delle spiagge alla stagione balneare vanno fatti da personale adeguatamente formato, utilizzando mezzi idonei e sorvegliati attentamente da chi questi lavori di pulizia commissiona e autorizza. La nostra associazione si riserva di costituirsi parte civile in caso di procedimenti giudiziari». 

Sulla vicenda inoltre il Pd ha presentato una interrogazione all’Ars: «Dopo lo scempio delle dune di sabbia di San Leone denunciato dall’associazione Mareamico, il governo regionale cosa intende fare? Quali interventi pensa di attivare per provare a rimediare a quello che assumerebbe i contorni di un autentico disastro ambientale?» chiede nella sua interpellanza il deputato regionale del PD Michele Catanzaro. 

«Le dune costiere – scrive Catanzaro nell’interrogazione – rappresentano un ecosistema protetto dalle leggi comunitarie, svolgono un ruolo importantissimo nella difesa della costa: sono infatti un ostacolo fisico all’avanzamento del mare e costituiscono un consistente deposito di sabbia che può alimentare naturalmente la spiaggia dopo le mareggiate invernali». «Oltretutto le dune di San Leone sono anche un “simbolo” della località turistica. Insomma – conclude Catanzaro – il governo intervenga immediatamente a difesa del territorio».

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