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Nell’antica dimora di campagna del Vescovo Genuardi, il libro di Alberto Saibene sulla storia del Fondo Ambiente Italiano

Di Gaetano Ravanà |

Si chiuderanno domani, 11 luglio, alle 19, le prenotazioni per partecipare alla presentazione de “Il Paese più bello del mondo. Il FAI e la sfida per un’Italia migliore” (UTET, 2019), il libro dello storico della cultura, Alberto Saibene, in programma ad Aragona, domenica 19 luglio, alle 19, nella splendida cornice di Casa Genuardi, Bio Resort Fontes Episcopi.

Per assistere all’evento, organizzato dalla Direzione regionale FAI Sicilia, con la collaborazione della Delegazione FAI di Agrigento, occorre prenotarsi al seguente indirizzo:  agrigento@delegazionefai.fondoambiente.it

L’evento, introdotto dai saluti del Presidente FAI Sicilia, Giuseppe Taibi,  vedrà ,anche, la partecipazione del direttore del Giardino della Kolymbethra, Giuseppe Lo Pilato.

A dialogare con l’autore sarà Luigi Mula, giornalista e delegato comunicazione FAI Agrigento, la lettura di brani scelti sarà affidata al FAI giovani ed il commento musicale alle note di Ruben Russo e Francesco Infurna (FAI Giovani).

L’organizzazione logistica sarà, invece, curata dalla Delegazione FAI Agrigento e dallo staff di Fontes Episcopi che offrirà anche il rinfresco.

Nel libro, frutto di esplorazione di archivi e raccolta di testimonianze, Alberto Saibene racconta per la prima volta la storia della più grande impresa culturale privata in Italia: una storia di passione e responsabilità, di resistenza quotidiana e di bellezza.

Sede del maggior numero di siti dell’Unesco, l’Italia è considerata dai tempi del Grand Tour “il Paese più bello del mondo”. Le civiltà che si sono succedute, dai Latini fino ai giorni nostri, le declinazioni regionali di arte, lingua e cucina, hanno reso il nostro un Paese unico per stratificazione di civiltà, testimonianze storico-artistiche, varietà di paesaggi.

Un ecosistema che era giunto più o meno intatto alla Seconda guerra mondiale si ritrovò, in un breve volgere di anni, seriamente minacciato. Più che i disastri della guerra, fu la rapidissima ricostruzione senza regole a rovinare il volto del nostro Paese. Qualcuno cominciò a reagire: grazie all’associazione Italia Nostra, nata a Roma nel 1955, si conobbero Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni i quali, con la collaborazione di Antonio Cederna, organizzarono la mostra itinerante Italia da salvare (1967) che per la prima volta sensibilizzò l’opinione pubblica su questi temi. Erano e restarono una minoranza ma, dopo un primo tentativo abortito, la Crespi e Bazzoni fondarono nel 1975, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli, il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano.

La grande novità del FAI, una fondazione privata, rispetto a quanto c’era stato prima, era acquisire e gestire proprietà e beni per poi aprirli al pubblico. Dopo l’acquisto del Monastero di Torba (1977), un complesso monumentale longobardo, i primi anni della storia del fai furono piuttosto stentati. Arrivarono proprietà di enorme valore culturale e artistico come San Fruttuoso, il Castello della Manta, la Villa del Balbianello, il Castello di Masino, ma gli iscritti crescevano con grande lentezza, come enormi, anche perché affrontati per la prima volta, erano i problemi di gestione, organizzazione e sensibilizzazione a questi temi. Fondamentali per aumentare la popolarità furono dapprima le Giornate FAI di Primavera, in cui per un fine settimana restavano aperti luoghi speciali solitamente chiusi, e, più tardi, il censimento I Luoghi del Cuore.

Oggi a distanza di anni il FAI conta oltre 190 000 iscritti, più di sessanta beni salvati e una crescita che prosegue costante con obiettivi sempre più ambiziosi, oltre a testimoniare una nuova forma di amore per il nostro Paese.

Alberto Saibene lavora tra editoria, cinema e organizzazione culturale. Per Edizioni di Comunità ha pubblicato L’Italia di Adriano Olivetti (2017) e ha curato le antologie di scritti di Adriano Olivetti Il mondo che nasce (2013) e Città dell’uomo (2016).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA