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Commissione ecomafie torna in Sicilia: audito comandante regionale Gdf

Di Redazione |

PALERMO – La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito il comandante regionale della Guardia di finanza della Sicilia Riccardo Rapanotti. L’audizione rientra nell’ambito dell’approfondimento della Commissione sulla depurazione delle acque reflue. Il generale Rapanotti ha fornito informazioni su un’inchiesta riguardante la discarica e l’impianto di trattamento rifiuti di Siculiana: tra i reati contestati figurano l’illecito riversamento a terra di scarichi derivanti dal dilavamento delle acque piovane, l’inquinamento del sottosuolo e delle acque sotterranee, lo scarico illecito di reflui. Sulle attività in provincia di Palermo, l’ufficiale delle Fiamme Gialle ha dichiarato “che sono in essere accertamenti in autolavaggi, dove in molti casi si osserva una scorretta gestione delle acque reflue”. Sempre nel palermitano, secondo quanto riferito, “è in corso un’attività informativa sulla gestione dei fanghi di depurazione”. In provincia di Enna, il generale Rapanotti ha dichiarato che la Guardia di finanza ha svolto un’attività investigativa “sul depuratore di Valguarnera, finanziato dalla Regione Siciliana, ma mai entrato in funzione perchè realizzato in difformità rispetto al progetto: in questo ambito sono stati rinviati a giudizio nove soggetti”.

Secondo quanto riferito, “un’altra attività ha riguardato lo smaltimento dei fanghi di depurazione in un impianto di Assoro: sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria 19 soggetti, mentre altre 36 posizioni sono al vaglio degli investigatori”. In provincia di Catania è stato sequestrato un impianto attivo nella produzione di carta e cartone per smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, compresi i reflui sversati nei canali di scolo dei piazzali aziendali. A Catania la Guardia di finanza ha anche svolto un “approfondimento investigativo su un sito di smaltimento e compostaggio che accoglieva rifiuti da circa 200 comuni senza trattamenti preliminari”. Altre attività hanno riguardato in provincia di Ragusa “scarichi industriali non autorizzati di un’azienda produttrice di bitumi e di un autolavaggio”. In provincia di Siracusa tre indagini hanno portato a misure cautelari, interdittive e al sequestro in un caso di 56 milioni di euro. In provincia di Messina si sta svolgendo un’attività investigativa nei confronti di soggetti dediti al traffico illecito di rifiuti da costruzione e demolizione. Il colonnello, infine, ha evidenziato “la carenza di uno scambio di informazioni tra i diversi soggetti istituzionali preposti al controllo dell’ambiente e alla repressione di illeciti ambientali”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA