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Migranti, a Lampedusa è nuovo allarme per hotspot off limits: altri sbarchi sull’isola

Di Redazione |

Lampedusa (AGRIGENTO) – Centoventuno persone sono sbarcate nella notte a Lampedusa con 5 diverse imbarcazioni dopo un sabato intenso in cui erano arrivati altri 180 migranti con 13 diversi sbarchi, di cui uno a Linosa. L’hotspot che era stato svuotato è di nuovo pieno con numeri superiori alla capienza: dopo gli ultimi trasferimenti nella struttura ci sono 529 persone. 

Intanto 79 migranti hanno lasciato l’isola con il traghetto di linea che in serata giungerà a Porto Empedocle (Ag). Se arriveranno, nelle prossime ore, gli esiti dei tamponi anti-Covid altri gruppi di migranti potrebbero lasciare l’isola con un pattugliatore della Guardia di finanza. La nave AlanKurdi, della ong tedesca Sea Eye, ha portato a Lampedusa 133 migranti che erano stati soccorsi in tre diversi interventi: 62 sono minori e famiglie. Il bambino più piccolo ha 5 mesi. «Hanno particolarmente bisogno di protezione, devono essere evacuate rapidamente e non devono diventare oggetto di negoziazione tra i paesi dell’Ue», dice il responsabile della nave Gordon Isler.

Nel pomeriggio sull’isola si sono verificati altri due sbarchi, per complessivi 53 migranti. Sul molo Favarolo sono approdati autonomamente 13 tunisini; neanche mezz’ora dopo sono state fatte sbarcare le 40 persone soccorse nelle acque antistanti l’isola da una motovedetta della Capitaneria di porto. Sono saliti, dunque, a 8, per complessivi 190 extracomunitari, gli sbarchi registrati a Lampedusa a partire dalla scorsa notte. 

Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci lancia sui migranti anche un nuovo allarme covid: “Apprendo adesso che sono oltre 60 i positivi arrivati con la OpenArms a Palermo. A questi si aggiungono quelli già presenti in Sicilia e quelli che hanno test in corso. Il tutto mentre la “zona rossa” istituita ieri si è rivelata una scelta tempestiva con il numero dei positivi nella comunità di Palermo, la Missione Speranza e Carità, cresciuto oltre le 100 unità. E poi Lampedusa di nuovo stracolma e altre Ong che pretendono di utilizzare i porti siciliani mentre stiamo scoppiando”. “Vorrei che ragionassero di questo al vertice europeo del 23 settembre. Vorrei che capissero che l’Europa è assente sul suo fronte più scoperto: il Mediterraneo – aggiunge -. Lo hanno abbandonato e l’Occidente non può fare finta di niente. Il prezzo lo pagano la Sicilia e il resto d’Italia. C’è una strafottenza senza precedenti, una volgare strumentalizzazione che capovolge la realtà: quelli che difendono i diritti umani sono accusati di razzismo; quelli che se ne fregano della salute degli ultimi, sono pronti per la canonizzazione. In un mondo così, in un mondo che va al contrario, nessuno si deve poi lamentare se la paura genera insicurezza. E di insicurezza, si sa, si alimentano i totalitarismi, non le democrazie”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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