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Agrigento, Miccichè eletto sindaco al ballottaggio con il 60,43%

Di Redazione |

Ballottaggio senza sorprese ad Agrigento dove Francesco Miccichè con 13156 voti e cioè il 60,43% per cento ha sconfitto il sindaco uscente Calogero Firetto, fermatosi alle soglie del 40 per cento (39,57% e 8615 voti). Ma a caratterizzare il ballottaggio è stata la bassissima affluenza alle urne: solo il 42%.

Miccichè, che aveva sfiorato l’elezione già al primo turno, si è presentato con delle liste civiche per poi apparentarsi con le forze politiche che sostengono il governo regionale al secondo turno. Micciché agrgentino di 62 anni è un medico che si è specializzato in Ortopedia e che da anni è dirigente Asp e a capo del Dipartimento Prevenzione, responsabile del presidio di Igiene Pubblica di Porto Empedocle. E’ sposato e padre di due figli.

Firetto che si era candidato a sindaco cinque anni fa e che aveva lasciato lo scranno di deputato regionale dell’Udc si era candidato sostenuto da liste civiche e non aveva chiuso alcun apparentamento per il secondo turno.

Le reazioni Miccichè: «Grazie, grazie, grazie ai 13.156 agrigentini che hanno votato per me. Un grazie di cuore per aver creduto in me e nel mio progetto di rinnovamento. Ma grazie anche a tutto il mio staff di amici e collaboratori che mi hanno consigliato e sostenuto. Grazie anche alla mia famiglia che mi ha sostenuto, ai consiglieri comunali eletti e non, che non si sono mai allontanati dalla squadra e sono stati con me fino alla fine. Grazie anche ai partiti che mi hanno sostenuto e che hanno creduto nel mio progetto. Ho sempre detto che per fare crescere Agrigento bisogna avere dei collegamenti con il Governo regionale e quello nazionale. E noi oggi abbiamo un collegamento diretto che può certamente favorirci. Con loro lavorerò per fare avere alla città quello che occorre per crescere e per far cambiare la vita degli agrigentini, a cominciare dal decoro e dalla pulizia. Formulo i migliori auguri a Lillo Firetto su quello che vorrà fare in futuro e auspico una fattiva collaborazione per il futuro. Ma oggi è il momento dei festeggiamenti, cominceremo a lavorare subito dopo la proclamazione, quando riceveremo ufficialmente le consegne e prenderemo possesso del palazzo Comunale con grande riconoscenza».

Le reazioni. Firetto: «È stata una campagna lunga e particolare, difficile sia per il distanziamento sociale sia per le condizioni di partenza. In Sicilia, il centrodestra ha oltre il 60% dei consensi e anche ad Agrigento, dopo il primo turno, tutti i mestieranti della politica sono confluiti sul nostro avversario. Abbiamo dato tanto in questi cinque anni di amministrazione, abbiamo raggiunto più di ottomila preferenze e messo in crisi un sistema che ha tenuto prigioniera per anni la città. Siamo stati qui, a combattere fino all’ultimo, per provare a ridare una nuova speranza ad Agrigento. Abbiamo scalfito quella vecchia idea di politica clientelare che ha fatto solo male alla nostra amata Agrigento. Siamo riusciti a creare una coalizione civica, popolare e riformista, dalle idee chiare, dai toni eleganti ma decisi, con quella autorevolezza che serve nei momenti più critici della storia della città. Il traino della Lega e della destra ha però sortito il suo effetto, anche se la mia azione amministrativa è stata riconosciuta. Dispiace per l’occasione persa, perché abbiamo giocato solo il primo tempo di una partita fondamentale per la nostra città. Un primo tempo dove abbiamo gettato le basi per far splendere Agrigento. Miccichè salirà a palazzo San Domenico. Gli auguro di smentire ciò che pare ovvio, cioè la spartizione di potere tra potentati politici e la parcellizzazione del Consiglio Comunale. Come dico sempre vogliono tornare al passato. Farò di tutto affinché questo non accada. Si aprirà subito una nuova fase politica per la città, e sarà mia cura non far morire quanto di buono, di determinante è stato fatto fino ad ora. Sarò, in Consiglio, nelle strade e nei quartieri, controllore severo. Per il bene di tutti gli agrigentini, per il bene della città. Faremo un’opposizione costruttiva e cercherò la massima collaborazione con le forze progressiste regionali e nazionali per rimettere al centro delle iniziative politiche Agrigento. Dimostreremo quanto si può fare da persone libere, senza condizionamenti politici e nemmeno economici, attraverso il dialogo, la collaborazione e la fiducia, parole che non abbiamo semplicemente usato in campagna elettorale, ma che per noi sono valori fondamentali, efficaci, reali. Agrigento ha dimostrato di saper competere con altre città d’Italia e europee. Non deve e non può tornare indietro alle politiche del passato che hanno dimostrato di essere superate dai tempi. Auguro comunque buon lavoro a Franco Micciché, affinché faccia del suo meglio, perché il bene della città è superiore a tutto, anche alle divisioni politiche».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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