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Angelo Amato: “Tenere la scuola dell’Infanzia in presenza è un atto di grave irresponsabilità”

Di Redazione |

“Non vuole essere un’ excusatio non petita, ma ci tengo a precisare la mia idea sulla scuola dell’infanzia, per prevenire l’eventuale accusa di non considerare importante quest’ordine di scuola, anche se non soggetto all’obbligo scolastico. Infatti la scuola dell’infanzia è una scuola a tutti gli effetti, e non un asilo o una cooperativa di baby sitter, dove i genitori possono lasciare gratuitamente i propri figli. E quest’altissima considerazione della scuola dell’infanzia deriva dall’esperienza che io ho prima come docente, poi come genitore e, infine, come sindacalista”.

Lo dichiara Angelo Amato, segretario provinciale di Agrigento, dello Snals.“Invece la testardaggine e l’aberrazione della Ministra Azzolina di tenere aperte “in presenza” le sezioni di scuola dell’infanzia – continua Amato – quando negli stessi istituti comprensivi (o nei circoli didattici), che le ospitano, le classi di scuola primaria e scuola media fanno attività didattica a distanza, col risultato di tenere in una stessa aula decine di bambini senza mascherina e più docenti in compresenza (curriculari, di sostegno e di religione) non è la dimostrazione che si vogliono fare gli interessi degli alunni, ma la prova evidente che la responsabile del Dicastero dell’istruzione considera la scuola dell’infanzia una “cooperativa statale di baby sitter”, dove i genitori possono “scaricare” i propri figli. Un Governo serio – continua il sindacalista – dovrebbe studiare e prevedere misure alternative, stanziando le somme necessarie, per tutelare i genitori con figli piccoli, attraverso l’introduzione di permessi, di voucher, di bonus, di agevolazioni e flessibilità lavorative. Invece stiamo assistendo al dilagare del Covid 19, ad un aumento esponenziale dei contagi e, purtroppo, dei decessi. Vengono emanati con cadenza quasi quotidiana innumerevoli divieti e, incredibilmente, si tengono aperte le sezioni di scuola dell’infanzia con decine di bambini “innocenti” chiusi in un’aula scolastica, senza mascherine, col rischio gravissimo di favorire la diffusione del contagio.La Ministra Azzolina e tutti i suoi compagni di merenda del Governo andrebbero denunciati con l’accusa di epidemia colposa. Purtroppo, come dice il proverbio: “Chi comanda fa legge” e, quindi, davanti ad un’ottusità, che rasenta il disegno criminale, possono agire soltanto i genitori non mandando a scuola i propri figli, che frequentano la scuola dell’infanzia, se nello stesso Istituto gli altri ordini di scuola fanno attività didattica a distanza, a tutela dei loro figli ed anche di loro stessi, perché i propri bambini, se prendono il contagio a scuola, possono trasmetterlo a tutta la famiglia. Non sono dello stesso partito di De Luca – ha concluso – e nemmeno un suo ammiratore, perché non condivido certi suoi atteggiamenti istrioneschi, ma, quando dice peste e corna del Governo, mi trova completamente d’accordo”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA