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Vaccinazioni anti Covid, in provincia di Agrigento, si procede in maniera troppo blanda

Di Gaetano Ravanà |

Le recenti notizie della stampa sottolineano una bassa percentuale di vaccini somministrati, rispetto a quelli forniti nella nostra provincia. Partendo da questo spunto, l’Ordine dei medici della provincia agrigentina ha inviato una nota al Commissario dell’Asp agrigentina, Mario Zappia.

“Considerato che  ciò determina un ritardo notevole nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato di ottenere un’immunità di gregge pari all’80 % della popolazione da vaccinare – si legge nella missiva – questo Ordine invita la Direzione aziendale ad attivarsi per trovare soluzioni celeri ed adeguate. Il ritardo nel raggiungimento dell’obiettivo sopra indicato comporta infatti l’aumento dei contagi, la sofferenza da sovraccarico delle strutture sanitarie, l’aumento del numero di morti, il ritardo delle prestazioni sanitarie con prolungamento delle liste di attesa, e di conseguenza, un rallentamento nella ripresa economica e sociale. Siamo consapevoli del considerevole sforzo  organizzativo posto in esser da parte della direzione aziendale,  e tuttavia riteniamo che lo stesso non sia sufficiente ad ottenere l’immunità di gregge prestabilita in tempi brevi. Alla luce di tali premesse,  l’ordine mette a disposizione il proprio supporto logistico ed organizzativo, forte del proprio radicamento sul territorio. Si auspica ancora che, come previsto dalla calendarizzazione vaccinale nazionale  nell’ottica di garantire una migliore assistenza sanitaria alla cittadinanza, il personale sanitario abbia priorità nelle vaccinazioni; il contatto con pazienti potenzialmente covid positivi coinvolge le professioni sanitarie nella più ampia accezione della categoria: dai liberi professionisti  agli odontoiatri, ai pediatri di libera scelta, ai medici di medicina generale, ai quali deve essere assicurata la priorità prevista. Si rinnova la disponibilità alla massima e fattiva collaborazione”.

“In questo momento, nell’agrigentino – dice il vicepresidente dell’Ordine dei medici, Piero Luparello – sono stati attivati otto punti di vaccinazione che non possono effettuare più di sette vaccini all’ora. In quanti anni, pertanto, si raggiungerà il fatidico 80 per cento considerato che nell’agrigentino sono da vaccinare oltre 450mila persone?”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA