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Arresti per mafia a Palma e Favara, nelle carte il nome di Carmelo Pullara: «Così il “paracco” lo ha sostenuto alle elezioni regionali»

Di Redazione |

Dalle carte dell’inchiesta anti mafia Oro Bianco che stamattina ha portato a 12 arresti nell’Agrigento (con 35 indagati) tra Palma di Montechiaro, Canicattì e Favara, sono emerse anche i tentativi del “paracco” di infiltrare la politica locale. In un caso addirittura il paracco, secondo gli investigatori, è riuscito a far eleggere un consigliere comunale, Salvatore Montalto con la lista dell’Udc. Emerge anche il sostengo nelle ultime elezioni regionali a Carmelo Pullara, poi effettivamente eletto, ma che non risulta indagato.

“E’ bene precisare – scrivono i pm della Dda di Palermo – che dalle numerose intercettazioni effettuate non è emerso che l’onorevole Pullara abbia avuto consapevolezza della caratura criminale degli elementi affiliati al “paracco” che si erano spesi per il suo successo elettorale.” Dalle intercettazioni emergeva con chiarezza il motivo del sostegno elettorale durante la tornata elettorale regionale. In quel frangente – scrivono i giudici – i vertici del paracco individuavano in Carmelo Pullara il candidato sul quale fare convergere i voti controllati dall’organizzazione. L’aspettativa del clan era quella di ricevere dal Pullara favori di ogni genere, soprattutto in ragione della sua veste di dirigente dell’Asp di Agrigento. Non è chiara – proseguono i giudici – la consapevolezza del Pullara che pure si attivava in favore degli esponenti del “paracco” con favori di varia natura. E’ indubbiamente rilevante – concludono – il fatto che il clan avesse la capacità di influenzare l’esito dell’importante competizione elettorale ed avesse deciso di favorire l’elezione del Pullara. 

Come ben evidenziato,alla stregua delle passate vicende, nessuna condotta illecita da me e’ mai stata posta in essere men che meno con la consapevolezza di particolari appartenenze di soggetti normalmente inserite nel circuito economico e sociale della provincia di Agrigento.” Il 5 novembre 2017, subito dopo le elezioni regionali, uno degli indagati, nello specifico Domenico Manganello,  commentava così: “Vedi che io ci telefono.. si mette subito a disposizione! immediatamente per qualsiasi problema! Vedi che quando telefoniamo a lui… gli telefoniamo solo per bisogno ..”

“Pur non risultando indagato ovvero coinvolto, certo – ha detto in una nota Carmelo Pullara – fanno dispiacere i titoli dei quotidiani ed il tritacarne mediatico ma in questa nostra terra purtroppo quando fai politica e decidi di farla con la presenza assidua sul territorio per venire incontro lecitamente alle esigenze ed ai bisogni delle persone capita inconsapevolmente, come evidenziato, di venire a contatto con talune persone e purtroppo taluni ambienti. Forse -continua Pullara- pago lo scotto di una ingenuità e carenza di conoscenze, direi per fortuna, derivanti da una cultura ed educazione familiare improntata ai sani principi a partire da quello del lavoro che non consente la conoscenza di un sottobosco di tale fattispecie. Non di secondaria importanza – conclude il deputato – ragionando per assurdo, rispondendo preventivamente ad azioni di sciacallaggio e di delegittimazione, appare necessario evidenziare come al netto dei voti di Palma di Montechiaro sarei comunque risultato il primo degli eletti.    COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA