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Calcio dilettantistico e Covid, la misura è colma. Le società sull’orlo di una crisi di nervi

Di Gaetano Ravanà |

Il calcio dilettantistico siciliano non ne può più. Sulla ripresa dei campionati è calato il silenzio più assoluto, una vergogna, con vari Dpcm che hanno concesso qualche possibilità di ripresa, ma che alla fine si è rivelata essere promessa da marinaio. Le società sono stanche, avvilite, si sentono prese in giro. I club di Eccellenza hanno chiesto chiarezza, una volta e per tutte: “Ci dicano se si riparte o ci fermiamo per sempre”.

“Ci mettiamo nei panni di chi deve decidere e, ci mancherebbe altro, lo confessiamo – dicono i vari dirigenti – è difficile. È difficile e complicato scegliere tra sport e salute, è ancora più difficile e complicato scegliere tra economia e salute. Però, con i campionati fermi ci sono, ugualmente, costi da sopportare. E costano tanto alle casse dello stato”.

Come scrive Goalsicilia, i club hanno perso le speranze e nelle prossime ore vedrete il libera tutti, club come Giarre, Enna, Siracusa, Sancataldese, Igea, Akragas, Canicattì che fino ad ora avevano resistito alle offerte per i loro big, giocoforza cederanno.

Sulla vicenda, è intervenuto anche l’allenatore del’Akragas, Francesco Di Gaetano:“Non ha senso continuare a bloccare la ripartenza del campionato di Eccellenza: in Serie D è più pericoloso e si gioca grazie ad un protocollo particolare, non vedo perché noi non possiamo seguirlo ugualmente. È importante prendere una decisione consona, ma bisogna avere franchezza nel prenderla: che ci comunichino la data di ripartenza, altrimenti dichiarino l’annullamento della stagione così atleti e allenatori possano trovare squadra in categorie più alte per andare a lavorare, perché per tutti noi non è un semplice “passatempo” come definito da molti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA