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Agrigento, Superbonus e conto termico: un piano di interventi è possibile

Di Gaetano Ravanà |

Superbonus e conto termico: un piano di interventi è possibile per la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio nei quartieri periferici. Per tale ragione è stata presentata oggi un’interrogazione dai consiglieri di opposizione, primo firmatario Lillo Firetto, al sindaco e alla Giunta del Comune di Agrigento con due obiettivi: più sostenibilità e meno consumi. «Un modo per aiutare le famiglie più in difficoltà e per migliorare le loro abitazioni esiste ed è una delle soluzioni approntate dal Decreto Rilancio per venire in soccorso dell’economia in questa congiuntura determinata dalla pandemia» affermano i consiglieri, che hanno chiesto alla Giunta di aggiornare la città sulle azioni che sta portando avanti in questo ambito, al fine di migliorare la qualità dell’abitare e del vivere nelle aree più disagiate e per educare al rispetto dell’ambiente, offrendo nuove opportunità di lavoro e abbassando costi e consumi di energia. «Serve un piano che ricordi quello recentemente avviato in un quartiere di Napoli, con Legambiente, Fondazione per il Sud e con il supporto di una fondazione locale. Si tratterebbe – spiegano i consiglieri – di riprendere l’iniziativa dell’amministrazione Firetto che era stata denominata per semplificarne il contenuto “Addio bolletta”. Era un piano di interventi da attuare a partire da gennaio 2021 senza alcun costo a carico degli abitanti di tre quartieri di prima sperimentazione: Fontanelle, Monserrato e Villaseta. Erano state già avviate a tale scopo delle interlocuzioni con l’Università e lo Iacp sulla fattibilità del progetto che prevedeva innanzitutto l’efficientamento energetico e la riqualificazione del patrimonio di edilizia pubblica e convenzionata presente nell’area. Era stata prevista la sottoscrizione di un accordo di programma tra il Comune di Agrigento, lo IACP di Agrigento, la facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo, il GSE, i condomìni e le cooperative edilizie dei tre quartieri. Oggi i consiglieri comunali di opposizione chiedono alla Giunta quali iniziative abbia intrapreso per proseguire nell’attuazione di questo piano e per ridurre o eliminare i consumi elettrici dipendenti dal collegamento alla rete elettrica nazionale per ogni singolo appartamento, per le scuole e servizi pubblici. Tre le fasi dell’operazione: analisi dell’energia potenziale solare di tutti i tetti per valutare per ogni edificio i benefici ambientali di potenziali installazioni di sistemi di energia rinnovabile (fotovoltaico, solare-termico); studio di fattibilità tecnica per l’installazione del cappotto termico sulle superfici degli edifici condominiali; progettazione e realizzazione degli impianti da adottare in collaborazione con lo IACP e/o ESCo. Fondi a disposizione del programma di riqualificazione energetica dei fabbricati pubblici e privati dei quartieri sono: il Conto termico GSE per gli edifici pubblici, integrato da fondi comunali recuperabili con l’abbattimento dei costi energetici; il Superbonus attivato con il Decreto Rilancio. Due gli effetti: una città più sostenibile e un notevole risparmio per tutti. Si potrebbe quindi conseguire un ulteriore obiettivo di sostenibilità, che si aggiungerebbe alla raccolta differenziata e ai sistemi integrati di mobilità, come il bike sharing. «Siamo in un momento storico in cui molte famiglie si trovano in situazione di difficoltà economica. Già partivamo da una crisi mondiale che acuiva le condizioni di disagio delle realtà più periferiche come la nostra. Con le limitazioni imposte dalle nuove regole per contenere la pandemia molte categorie di lavoratori e molti servizi hanno risentito di una ulteriore crisi. L’amministrazione comunale dovrà dare risposte a questi cittadini: non soltanto sussidi, ma lavoro e opportunità di risparmio».

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