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Migranti, Lampedusa al collasso e rischia anche il turismo. L’allarme del segretario generale della Uil agrigentina

Di Gaetano Ravanà |

“Il turismo è il settore che da oltre trent’anni rappresenta il volano di sviluppo della comunità di Lampedusa. A causa della pandemia Covid 19, dallo scorso anno, le presenze sono diminuite sensibilmente, soprattutto per la quasi totale assenza degli stranieri. Quest’anno non va meglio, perché la stagione sta partendo con notevole ritardo e le possibilità che la situazione possa migliorare sono davvero molto ridotte. A questo quadro desolante occorre aggiungere che le continue notizie di sbarchi di migranti, che trovano eco tra gli organi di stampa nazionale e internazionale, stanno danneggiando e non poco l’isola. Alcuni imprenditori hanno denunciato anche l’arrivo di disdette delle prestazioni e,  seppure i migranti non vengono mai a contatto con i turisti, l’allarmismo creato sugli sbarchi potrebbe rappresentare la mazzata definitiva per l’economia dell’isola. Non sono certamente uno spettacolo decoroso le immagini trasmesse in diversi paesi del mondo di migranti che dormono sul molo Favaloro, visto che l’hotspot locale può ospitare appena duecento persone. Salvare le vite umane è prima di tutto un dovere, ma bisogna, al contempo, tutelare l’immagine della più grande delle Pelagie che, con il turismo, in pochi mesi, fa guadagnare i soldi necessari alle famiglie per vivere dignitosamente nei mesi invernali”.Lo dice il segretario generale della UIL Agrigento, Gero Acquisto, preoccupato per le continue notizie che, giornalmente, gli arrivano da Lampedusa.“Il Governo nazionale – continua Acquisto – deve necessariamente trovare delle valide soluzioni, anche perché, da fonti attendibili di stampa, sembra che da qui in avanti siano previsti esodi dalla Libia e dalla Tunisia. Quello dell’immigrazione è un tema sempre caldo, non è un problema di destra o di sinistra; l’Europa, purtroppo, ancora una volta ha fatto orecchie da mercante, concedendo la solidarietà soltanto di facciata, senza nulla smuovere nei fatti. Infine, sarebbe oltremodo opportuno che il Governo nazionale venga incontro agli imprenditori economici dell’isola di Lampedusa, con interventi economici mirati, perché questi cittadini vanno risarcite a dovere, non con i soliti ristori che non hanno mai ristorato nessuno”.

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