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Casa del sesso nella Chinatown di via Imera: espulse in due

Di Antonino Ravanà |

Alla “Chinatown” di via Imera mancava giusto il rame «d’azienda» dedicato alla prostituzione. Una lacuna cui è stato posto rimedio. Ma è durato poco. La Polizia di Stato ha ritenuto opportuno fare irruzione nell’abitazione. All’interno due donne, di 49 e 39 anni, di nazionalità cinese, trovate ed esercitare il mestiere più antico del mondo.

In base alle norme sui cittadini extraeuropei, le due con gli occhi a mandorla, sono state espulse, ed accompagnate al Centro di identificazione ed espulsione, da dove saranno rimpatriate. L’alloggio delle lanterne a luci rosse è stato scoperto al secondo piano di un condominio, sede di uno studio legale e di un medico, oltre ad essere abitato da diverse famiglie agrigentine. L’operazione è stata possibile, grazie anche ad alcune confidenze rivelate da altri condomini, stufi del via vai che si registrava ad ogni ora del giorno e della notte.

Così sono scattate le indagini con appostamenti e monitoraggio della zona. Finestre sempre chiuse, citofono anonimo ed un effettivo flusso di gente hanno fatto il resto, e gli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, guidati dal dirigente Giovanni Minardi, hanno deciso di intervenire. Quando i poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento le prostitute avevano accolto da poco un avventore. Durante la perquisizione, in una stanza, rinvenuti gli attrezzi del mestiere quali creme per massaggi intimi, profilattici, prodotti pornografici e alcuni telefonini. Cinquanta euro a prestazione la tariffa dichiarata, ma variava a seconda delle richieste del cliente di turno, e poteva arrivare anche a più di 100 euro.

Per attirare la clientela utilizzavano i siti Internet specializzati, con annunci espliciti: «bella ragazza orientale, sexy, dolce, disponibile e molto passionale», promettendo anche un «dolce massaggio rilassante, in un ambiente pulito e ben curato». Una «civetteria» per attirare l’attenzione di più clienti, sfruttando il mito del massaggio orientale rilassante, con «l’extra» finale. E il fascino del tocco chic ed esotico, a prezzi popolari, ha permesso un grosso di affari. Al vaglio la posizione dell’agrigentino proprietario della casa.

Rischia di essere segnalato all’Agenzia delle Entrate per avere affittato l’immobile, senza il regolare contratto, e per aver percepito, senza dichiaralo, un introito mensile. Probabile anche una sanzione amministrativa per non avere dichiarato all’autorità le presenze nell’abitazione. Difficile si possa arrivare alla confisca dell’immobile. Anche questo episodio conferma quanto sia determinante la collaborazione fra i cittadini e le forze di polizia. E lo è per qualsiasi tipo di reato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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