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Faccia a faccia Ati-Girgenti Acque, tariffe ridotte recuperando acqua

Di Gioacchino Schicchi |

Chi ha partecipato lo definisce un incontro “concreto”, ma dai contenuti assolutamente univoci. Da un lato l’Ati, nuovo organo di gestione del servizio idrico, dall’altro la Girgenti acque. Primo confronto dall’insediamento del successore dell’Ato idrico che, hanno ribadito gli amministratori presenti, ha una missione chiara ricevuto dall’Assemblea dei sindaci: valutare la rescissione del contratto con il gestore.

Possibilità rispetto alla quale la Girgenti acque si continua a rapportare con fatalismo. In più occasioni, anche pubbliche, i vertici hanno sempre sostenuto che la rescissione sarebbe per loro quasi un bene. Del resto si sa già come ogni scelta non potrà che passare poi dalle aule dei tribunali, e le possibili penali sarebbero salate per la controparte pubblica.

Ma il Cda dell’Ati, composto dal presidente Vincenzo Lotà e dalle rappresentanze dei comuni di Agrigento, Sciacca, Racalmuto e Santa Elisabetta, ha parimenti messo sul tavolo che se quella è la mission, nel frattempo c’è comunque da sostenere un percorso di condivisione delle responsabilità e di miglioramento del servizio. Partendo dal costo del servizio idrico, che oggi è rappresentato al 40% dall’acquisto dell’acqua all’ingrosso da Siciliacque. “Per questo – spiega Domenico Fontana, assessore a Verde, Igiene e delegato dal comune capoluogo – bisogna trovare il modo che anche in questa provincia l’acqua sia distribuita davvero in modo solidale, a partire dai comuni che hanno le risorse. Tutti devono mettere a disposizione l’acqua nell’ottica di una riduzione complessiva dei costi”. La Girgenti acque, che da tempo attende la consegna della gestione del servizio dei comuni “ribelli” rimane in attesa, ma nel frattempo agisce alla ricerca di risorse idriche aggiuntive e alternative. I tecnici della società hanno avviato una campagna di prospezioni rispetto ai vecchi pozzi presenti anche nei comuni non consegnatari, e rimane ad attendere una qualsivoglia decisione da parte della Regione in merito alla possibilità di riattivare quantomeno uno dei dissalatori di Porto Empedocle come risorsa straordinaria. In attesa di risposte a più ampio respiro, tuttavia, il Consiglio direttivo si è occupato anche di temi di più immediata spendibilità, come ad esempio il taglio delle utenze fognarie. Se il gestore ha ribadito che questa eventualità si concretizza unicamente in caso di rescissione dell’utenza contrattuale, il Consiglio ha chiesto che questo impegno venisse formalizzato per iscritto scongiurando quindi possibilità di tagli per problematiche di morosità più o meno incolpevole.

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