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Sambuca di Sicilia, per i guai dell’ex assessore in pericolo il progetto dell’albergo diffuso

Di Giuseppe Recca |

SAMBUCA DI SICILIA –  Perplessità e timori, nel centro belicino, dopo la notizia di una presunta indagine della magistratura che potrebbe mettere in pericolo il completamento del progetto riguardante la realizzazione di un albergo diffuso tra i caratteristici vicoli Saraceni. Stiamo parlando dell’albergo diffuso, un investimento di 4 milioni di euro, parte dei quali fondi comunitari, realizzato grazie ad uno dei primi bandi con cui si sono create opportunità di crescita del turismo.

Nell’ambito di un’inchiesta per corruzione della procura di Firenze su tangenti pagate per lavori Anas in Toscana e in altre regioni, sarebbe emerso un filone che interesserebbe l’ex assessore regionale Ester Bonafede per presunti illeciti in finanziamenti della Regione Sicilia nel settore residenziale e turistico.

I carabinieri del Ros hanno acquisito documenti negli uffici della Regione Sicilia, dove fino a pochi mesi fa la Bonafede sedeva tra i componenti della giunta di Rosario Crocetta. Sarebbe indagata nella qualità di tecnico direttore dei lavori, ma l’interessata ha tenuto a precisare che questo ruolo lo ha assunto solo nel dicembre del 2016 e che quindi non saprebbe nulla del precedente iter riguardante la partecipazione al bando pubblico che risale al 2011.

L’ex assessore regionale in passato un contatto con l’area belicina lo ha avuto anche con un ruolo politico. Per alcuni mesi è stata assessore della giunta comunale guidata dal medico Martino Maggio, sindaco di Sambuca di Sicilia dal 2013 al 2018.

L’attuale primo cittadino, Leo Ciaccio, si mostra preoccupato: «Abbiamo appreso la notizia dalla stampa – dice – non so nei dettagli di cosa si tratta essendo lavori eseguiti da privati. Sarà la magistratura a chiarire, io posso solo augurarmi che si possa portare a termine nella legalità un progetto al quale la nostra comunità crede molto perché si tratta di una importante occasione di sviluppo e crescita dal punto di vista turistico». Il finanziamento a suo tempo è stato assegnato al tour operator turistico Coretur di Palermo, alla cui guida c’è Giuseppe Cassarà. La società alcuni anni fa ha acquistato molti vecchi immobili dell’antico quartiere e predisposto un progetto di recupero con il quale ha preso parte al bando dell’albergo diffuso. Quali sono i termini dell’inchiesta non è noto. E pare che al momento non ci sia un coinvolgimento, per competenza territoriale, della Procura di Sciacca. La Bonafede, che è moglie di Carmelo Carrara, ex deputato nazionale e negli anni Novanta anche capo della Procura della Repubblica di Sciacca, oggi si dice certa avrà modo di chiarire e di dimostrare l’assoluta linearità e trasparenza del progetto.

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