Morte del piccolo Aron: assolto il pediatra Antonino Cutaia
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Con la formula “perché il fatto non sussiste”, nonostante il reato fosse già prescritto, i giudici della Corte di Appello di Palermo di Palermo, hanno assolto il pediatra Antonino Cutaia difeso dall’avv. Barbara Garascia (foto) e la dott.ssa Maria Concetta Rotolo difesa dall’avv. Silvio Miceli, finiti a processo con l’accusa di omicidio colposo per la morte del piccolo Salvatore Aron, figlio di una coppia di Licata.
Ribaltata la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Agrigento, Rosanna Croce, un anno e due mesi di reclusione era la condanna inflitta a Cutaia per non aver provveduto a controllare la culletta termica e 8 mesi alla collega Rotolo per non aver diagnosticato la patologia cardiaca di cui soffriva il bambino.
L’avv. Barbara Garascia, ha sostenuto e dimostrato che la batteria in dotazione alla culletta era carica, ma il problema era legato al mal funzionamento della presa interna dell’ambulanza la cui competenza non era dei medici.
La durata media della batteria era di sei ore e non fu sufficiente. Dopo due ore, attorno all’una di notte, il trasporto in elisoccorso alla volta di Catania e da lì in ambulanza verso Taormina. Il risultato fu che si persero sette ore. Troppo per intervenire chirurgicamente e il piccolo morì dopo tre giorni. In appello è stata disposta una perizia collegiale che ha escluso un nesso fra la condotta dei medici e la morte del neonato.