Lillo Farruggia: "Povera mia Agrigento, qui le cose vanno sempre peggio"
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"Ogni volta che ritorno nella mia città, Agrigento, vedo sempre più che le cose anziché migliorare peggiorano. Per me che sono legato a questa terra è un grande colpo al cuore. Quando vent'anni fa, per ragioni di lavoro, sono andato via, vedevo già una città in ginocchio, oggi le cose sono ancora peggiori. Eppure, come un disco rotto, sentiamo sempre dire che abbiamo tutto per compiere il salto di qualità".
Comincia così l'imprenditore agrigentino Calogero Farruggia, che vive a Riva del Garda dove fa l'imprenditore nel mondo della frutta e verdura con la passione della politica visto che lui ne ha fatta tanta ad Agrigento, in un periodo dove sembrava facile poter cambiare le cose.
"Vedere la città sporca - continua - è già di per se un brutto biglietto da visita verso coloro i quali scelgono Agrigento e le sue bellezze per le loro vacanze. In questo modo, facciamo scappare i turisti anziché invogliarli a venire. Io abito a Riva del Garda, un paesino a pochi chilometri da Trento e da quelle parti, pur non essendoci le bellezze che ci sono qui, il turismo va a gonfie vele. Immaginatevi che due paesini limitrofi hanno trasformato più del cinquanta per cento delle case in alberghi e bad and breakfast e lavorano sei-sette mesi all'anno. Qui che ci sono tutte le potenzialità per avere turismo dodici mesi all'anno, non si fa granché per cercare di trasformare questo sogno in realtà. Si alternano sindaci, presidenti della Regione, senatori e deputati, ma invece di fare dei passi in avanti, si continua ad imitare il gambero. Sono arrivato a Catania di mattina presto e sono arrivato ad Agrigento dopo le 13, oltre sei ore tra attesa e strade incomplete. Già questo per il turista, soprattutto d'estate e con il caldo afoso, rappresenta un grattacapo. Occorre che gli agrigentini si sveglino dal torpore, che comincino anche a rischiare. Viene da piangere vedere la via Atenea con tanti negozi chiusi, anche dalle mie parti ci sono i centri commerciali, eppure, la gente riempie sempre il centro. Il centro storico è ridotto in pessimo stato, possibile che non si possa fare nulla per rimetterlo in sesto? Io non ci credo, Agrigento non è solo Valle dei templi. Sento dire spesso ai miei parenti che non hanno l'acqua. Ma possibile che ancora oggi bisogna pure fare i conti con l'elemento più naturale in natura? Ci sono amici miei trentini, imprenditori, che sono innamorati della nostra terra, intendono anche investire dalle nostre parti, ma si scoraggiano subito nell'apprendere che c'è un iter burocratico lunghissimo e farraginoso. Chiunque scapperebbe e scappa non appena senti dire che per una pratica edilizia ci vogliono dei tempi biblici. In passato mi sono speso molto per la mia città, ci ho messo la faccia spesso e volentieri. Sono qui a chiedere a tutte le persone di buona volontà che sono ancora oggi disposto, pur abitando a oltre 1800 chilometri di distanza, a rimetterci la faccia e anche i quattrini per risollevare le sorti di Agrigento che Pindaro descrisse come la più bella città dei mortali".