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Sicilia al voto, un effetto-domino sulle Regionali

Di Lillo Miceli |

A Palermo, invece, ci si chiede se Leoluca Orlando riuscirà ad inanellare l’ennesima elezione a primo cittadino di Palermo: è stato eletto sindaco per la prima volta nel 1985 (allora erano i consigli comunali a votare), ma era già stato assessore al Decentramento nel 1984. Orlando, che è sostenuto dai partiti di quello che fino a qualche giorno fa, si chiamava centrosinistra, è circondato da una serie di liste civiche, sette, tra le quali una – Democratici Popolari – composta da Pd, Alternativa popolare e Centristi per l’Europa. Tre partiti in una sola lista. Sostiene Orlando anche Sicilia Futura di Salvatore Cardinale che partecipa alla gara elettorale con la lista “Uniti per Palermo”. Sarà curioso vedere quale delle due liste prenderà più voti. Perché questo risultato avrà un peso nelle scelte successive che riguarderanno le elezioni regionali e quelle politiche, che probabilmente saranno anticipate. In caso di vittoria, Orlando metterà in capo tutto il suo peso, fisico e politico, per condizionare la scelta del candidato alla presidenza della Regione.

Anche se non si può mai escludere in una competizione elettorale, l’esplosione di un ”outsider”. L’avversario più accreditato di Orlando, è l’ex Pd Fabrizio Ferrandelli, che ha il sostegno, oltre di alcune liste civiche, di forze del centrodestra come Forza Italia, Cantiere popolare e Udc. Anche Ferrandelli aveva chiesto ai suoi supporter di rinunciare ai simboli di partito, ma Forza Italia non accolto l’invito. Anzi, è stata sul punto di ritirare l’appoggio a Ferrandelli.

Fabrizio Ferrandelli, in campagna elettorale da mesi, si è pure dimesso dall’Ars in polemica con il Pd del quale non condivideva il sostegno al presidente della Regione, Crocetta, ce la sta mettendo tutta per battere Leoluca Orlando. Ma non è da prendere sottogamba il candidato del Movimento 5 Stelle, Ugo Forello. Così come Ciro Lomonte (Siciliani liberi), Ismaele La Vardera (Fralli d’Italia e Noi con Salvini) e Nadia Spallitta (Verdi).

Tra le città maggiori in cui si voterà oggi, Sciacca e Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento; Niscemi (Cl); Acicatena, Misterbianco, Paternò, Scordia e Palagonia, in provincia di Catania; Termini Imerese (Pa); Pozzallo (Rg); Agova e Floridia (Sr); Erice (Tp). Dall’elenco dei comuni in si vota oggi è stato depennato Castelvetrano perché sciolto dal Consiglio dei ministri per presunte infiltrazioni mafiose. Catelvetrano è la città dell’imprendibile boss mafioso latitante, Matteo Messina Denaro.

 

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