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Ricerca Kaspersky Lab: quattro dipendenti su dieci hanno scoperto la retribuzione dei colleghi a causa del "disordine digitale"

Redazione La Sicilia

30 Maggio 2019, 17:27

Milano, 30 maggio 2019 - Le informazioni sulle retribuzioni dei dipendenti sono solo un esempio dei dati personali sensibili che oggi si possono trovare sui server delle aziende. Se questo tipo di informazioni trapelassero, magari a causa di una mancanza di sicurezza e di poca attenzione rispetto alle politiche di accesso ai dati, si potrebbe arrivare non solo a compromettere lo spirito di squadra, ma a conseguenze pericolose, come possibili attacchi informatici, sanzioni normative per non conformità alle regole sulla protezione dei dati e anche azioni legali da parte dei dipendenti interessati. Uno dei fattori che può portare all'accesso agli archivi aziendali da parte di persone non autorizzate è legato alla questione dei diritti di accesso a documenti o ai servizi professionali in condivisione di cui ci si può avvalere: secondo una delle ultime ricerche di Kaspersky Lab, dedicata al “disordine digitale” e alle problematiche che può causare negli ambienti di lavoro, meno della metà (43%) dei dipendenti coinvolti dallo studio ha ammesso di controllare e modificare periodicamente i propri diritti di accesso. Ogni volta che qualcuno lascia l'azienda o passa ad un altro dipartimento, è fondamentale che i suoi diritti di accesso vengano immediatamente annullati. Se questo non avviene, possono determinarsi condizioni rischiose per l'organizzazione e per le persone che lavorano al suo interno. Queste situazioni sono parte di una problematica ben più grande definita "disordine digitale": si tratta dell’aumento esponenziale di dati e della condivisione senza controllo di file aziendali e di documenti, conservati all’interno delle realtà professionali senza prendere le precauzioni necessarie. La mancanza di procedure e politiche per regolamentare l'ordine digitale può portare a confusione rispetto alle responsabilità interne e ad un clima di generale indifferenza da parte dei dipendenti rispetto alla gestione del flusso di documenti e file, all'interno e all'esterno dell'azienda. Secondo quanto rilevato da Kaspersky Lab, solo un terzo dei dipendenti (29%) sa esattamente cosa c’è all’interno di uno specifico documento condiviso o di un servizio professionale usato in collaborazione al quale si accede normalmente.

"Nella maggior parte dei casi, lavorare in ufficio al giorno d’oggi vuol dire lavorare con dati sensibili e personali. Per proteggersi dai rischi correlati, le aziende dovrebbero iniziare a prestare maggiore attenzione alla consapevolezza e alla preparazione dei dipendenti su temi come la sicurezza, la protezione dei dati e le politiche di accesso. Tutto lo staff, dai normali collaboratori agli specialisti IT, deve sapere come utilizzare i servizi per la condivisione dei file e il lavoro in comune, come crittografare documenti importanti e come riconoscere una possibile email di phishing. Ci sono soluzioni e servizi sul mercato che possono davvero fornire un aiuto in questo senso", ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.