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I motopesca fermati e il Mediterraneo caos Gli armatori siciliani: «Governo ci protegga»

Erano in acque internazionali, contatti diplomatici con l’Egittto

Redazione La Sicilia

19 Gennaio 2015, 12:01

I motopesca fermati e il Mediterraneo caos Gli armatori siciliani: «Governo ci protegga»

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CATANIA - «La situazione nel mar Mediterraneo è diventata incontrollabile dall’Unione europea e dal Patto mondiale di difesa del diritto della navigazione in acque internazionali». Il presidente regionale della Federazione armatori, Carmelo Micalizzi, è preoccupato per la situazione degli equipaggi dei pescherecci Alba Chiara di Siracusa e Jonathna di riposto, sequestrati ieri da autorità egiziane mentre pescavano in acque internazionali. Per Micalizzi «la fascia costiera Nord Africana si estende a piacimento» e i Paesi che ne fanno parte «sono convinti che il mar Mediterraneo appartiene solo a loro».   «La Libia dichiara che le loro acque territoriali - ricorda Carmelo Micalizzi - si estendono fino a 250 miglia, mentre per l’Egitto fino a 150 miglia, quasi a toccare la costa della Grecia, e così via. Mentre per gli altri i Paesi che rispettano il diritto internazionale le acque territoriali sono entro le 20 miglia dalla costa». Così, spiegano dalla Federazione armatori, «è diventato molto rischioso per i pescatori siciliani andare a pescare in acque internazionali del Mediterraneo per poter portare un pezzo di pane a casa, senza tutela da questa assurda situazione, venutasi a creare da alcuni anni». «Chiediamo al nostro Governo - chiosa Carmelo Micalizzi - di volere autorevolmente intervenire al fine di dare ai pescatori siciliani, unici a praticare la pesca del pesce spada in acque internazionali, la giusta serenità e sicurezza».   I tredici componenti gli equipaggi dei pescherecci siciliani sono al momento trattenuti ad Alessandria. Secondo Micalizzi però «erano in acque internazionali, come dimostra la strumentazione satellitare di bordo». Per questo, annuncia Micalizzi, l’associazione, assistita dallo studio Silluzio, sta per presentare un esposto alle Procure di Catania e Siracusa per «abuso di potere», che sarà inviato per conoscenza ai governi nazionale e regionale. «Ho avuto modo di parlare per pochi minuti - rivela Micalizzi - con il comandante del Jonathan, Pasqualino Condorelli, poi gli hanno sequestrato il telefonino. Oggi avremo altri contatti con il Consolato italiano che sta seguendo la situazione sul posto, e siamo rimasti che ci aggiorniamo più tardi».   Sono quindi in corso contatti continui tra Farnesina, Ambasciata italiana e autorità egiziane. Queste ultime sostengono che i pescherecci si trovassero all’interno di quella che viene definita zona economica esclusiva. Da qui le rivendicazioni legate alla pesca in quel tratto di mare. Il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, che si trova già al Cairo per una missione istituzionale, si è immediatamente adoperato per chiedere il rilascio degli equipaggi siciliani e si è detto sicuro di una positiva «soluzione rapidissima».