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Mortadella avariata o “angelo della morte”? il giallo delle vittime nella casa di riposo

A Comiso continuano le indagini: il mistero dell’avvelenamento

Mario Barresi

13 Gennaio 2015, 12:01

Mortadella avariata o “angelo della morte”? il giallo delle vittime nella casa di riposo

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RAGUSA - È più probabile che il killer sia una partita di mortadella avariata. Ma c’è anche un’ipotesi ancora remota, ma in queste ore tutt’altro che esclusa: la mano di un “angelo della morte”. Per dare una spiegazione alla misteriosa tossicosi di massa che ha trasformato una comunità alloggio per malati psichiatrici in un luogo di morte. Due pazienti deceduti e cinque ricoverati in ospedale, ma per fortuna fuori pericolo. L’ipotesi di reato è duplice omicidio colposo e lesioni gravi, in un fasciolo aperto dalla Procura di Ragusa. Prevale l’ipotesi di un’intossicazione alimentare, ma si considerano anche bevande e farmaci come cause scatenanti.  

 

Tutto succede domenica a Pedalino, frazione di Comiso a qualche tornante dall’aeroporto, in una piccola struttura - la “Beautiful Days” - nella piazza centrale, sopra l’ufficio postale. Una catena di malori, tutti con gli stessi sintomi: vomito, nausea e dissenteria. Una maledizione che ha colpito soltanto il primo dei due piani dove sono distribuiti i 21 ospiti della comunità, coinvolgendo le 11 persone presenti. Per due di loro la sorte peggiore: Riccardo Sortino (47 anni, di Ragusa) e Giovanna Savasta (52 anni, di Vittoria). Due morti che all’inizio sembrano slegate fra loro.  

 

Perché in mattinata, intorno alle 11, il primo a stare male è l’uomo: quando arriva il 118 non c’è più niente da fare. «Decesso per arresto cardiaco», si sospetta un normalissimo infarto al miocardio. Tant’è che viene pure autorizzata la restituzione della salma ai familiari. Ma la storia cambia colore, diventando un giallo, quando all’ospedale di Comiso muore l’altra paziente. Ricoverata in mattinata al pronto soccorso per una lesione a un piede, procurata da una caduta dovuta a un improvviso malore. Nel pomeriggio, alle 17, la donna si aggrava. E muore: pancreatite la causa ipotizzata.  

 

Uno più uno fa due. Due pazienti della stessa struttura, morti nello stesso giorno per cause diverse. Nel frattempo altri cinque ospiti della casa di riposo, tre uomini e due donne, sono in diversi ospedali del Ragusano per analoghi malori. Altri quattro pazienti, pur avendo sintomi di nausea e vomito, restano a Pedalino. E allora scattano le indagini del commissariato di Comiso e della squadra mobile iblea, coordinate dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Francesco Puleio.  

 

Il primo sospetto è sugli alimenti ingeriti dai pazienti nella cena di sabato sera. Tutti, in entrambi gli appartamenti, hanno mangiato mozzarella, finocchi e arance; l’unico alimento diverso nel menu degli ospiti del primo piano pare sia stata della mortadella. Comprata all’“Ard Discount” di Vittoria, dove la polizia sequestra un intero lotto di insaccato. La Scientifica ha prelevato, all’interno della “Beautiful Days”, tutti i prodotti alimentari della dispensa e gli avanzi trovati nell’immondizia, ma anche i nauseabondi residui del vomito. Tutto sarà sottoposto a controlli battereologici e tossicologici nel laboratorio di sanità dell’Asp di Ragusa. Se fosse esclusa la tossicità degli alimenti il risultato arriverebbe entro 24-72 ore; se invece si dovesse riscontrare qualcosa di anomalo, per avere un esame approfondito potrebbe volerci anche una settimana. Sequestrati anche i farmaci e le bevande, oltre che le cartelle cliniche di tutti i pazienti. Oggi l’incarico al medico legale Giuseppe Ragazzi che si occuperà dell’autopsia sui due cadaveri e degli esami tossicologici.  

 

«In questo momento - spiega il sostituto Puleio - siamo davanti all’ipotesi di una tossicosi generalizzata che non possiamo attribuire a un fattore scatenante preciso, così come non sappiamo se la causa sia riconducibile a un errore umano, a una fatalità o a una volontà omicida». Gli uomini della Mobile di Ragusa, guidata da Nino Ciavola, fino a ieri sera hanno risentito titolari, operatori e pazienti della struttura. La casa di cura, in un comunicato, esprimendo «cordoglio» ai familiari delle vittime e «vicinanza» a quelli degli altri intossicati, precisa che «siamo stati i primi a segnalare quanto stava accadendo alle autorità di polizia».  

 

In serata, comunque, sono stati notificati tre avvisi di garanzia. Destinatari: Giovanni Salerno, 44 anni, presidente e legale rappresentante della “Beautiful Days”; Paolo Ficicchia, 35 anni, vicepresidente della cooperativa; Ignazio Strada, 52 anni, titolare dell’“Ard Discount” di Vittoria. «Un atto dovuto per compiere attività irripetibili come l’autopsia», precisano a Ragusa. Dove si stanno verificando anche ipotesi alternative alla mortadella-killer.  

 

Qualcuno potrebbe aver avvelenato i pazienti della “Beaufiful Days”. Una mano assassina. Che avrebbe potuto agire all’interno della struttura: verificate le versioni dei tre operatori (piuttosto in ritardo con la ricezione degli stipendi degli ultimi mesi) e anche dei pazienti, con e senza disagi psichici, tra i quali ci sono anche degli ex detenuti. Ma si verifica anche il potenziale coinvolgimento di persone esterne alla comunità alloggio: «I nostri ospiti - spiega infatti il titolare Salerno - sono liberi di entrare e uscire dalla struttura quando vogliono». E quindi, se davvero non sono morti per quella partita di mortadella, Riccardo e Margherita potrebbero essere stati uccisi da chiunque. Per motivi precisi. O anche per un blackout della mente.  

twitter: @MarioBarresi