«Il mostro del pisolino», il libro per bambini che contiene il “segreto” per sconfiggere le paure
“Il mostro del pisolino”, il libro per bambini che contiene il “segreto” per sconfiggere le paure
Tic-tac, tic-tac, è tempo di mostri. L’orologio corre o rallenta insieme con il cuore sottosopra di un bimbo in lotta con le sue paure. Tic-tac, tic-tac, sono le 15, la sveglia trilla e il mostro del pisolino sta per sbucare! Avete mai pensato a quanti mostriciattoli abitano le nostre vite? Mostri che a ogni età animano le nostre ansie più profonde, pronte a ingigantirsi o quasi a scomparire seguendo il ritmo del nostro cuore. Come la paura di restare soli, quel bisogno di essere amati e rassicurati che vivono grandi e piccini.
Si intitola “Mostro del pisolino” il racconto per bambini dai cinque anni in su scritto da Lorena Dolci, giornalista messinese che vive e lavora a Catania, da vent’anni volto dell’emittente regionale Telecolor, collaboratrice anche di Repubblica e L’Unità, accompagnato dalle illustrazioni di Amalia Caratozzolo, anche lei messinese, docente all’Ied di Roma, illustratrice per il Corriere della sera che ha lavorato, tra gli altri, con La Stampa e Castelvecchi editori. Il volume sarà in libreria dal 22 aprile e inaugurerà la collana di libri per bambini “Piccoli lunatici” della catanese Lunaria Edizioni.
Il mostro del pisolino è «estensibile e furfante, capace di passare inosservato agli occhi degli adulti, quasi simpatico quando è minuscolo, temibile nella versione extralarge», lo presenta Lorena Dolci, già autrice di “Evelina e Marcelino”, «scritto a quattro mani con un barbone», sui meninos de rua di ogni latitudine, pubblicato da “Sensibili alle foglie”, e traduttrice del libro per ragazzi “La grande avventura”.
«Questa storia è nata quando mio figlio era piccolo e condividevamo tutto. Abbiamo passato insieme tante avventure ed è venuta spontaneamente». Confinata in un cassetto per parecchi anni «è stata scoperta da Amalia Caratozzolo e così è nato il libro», racconta Lorena che confessa di essere stata «una bimba coraggiosa di giorno e paurosa di notte».
Ma chi è il mostro del pisolino? «Incarna le nostre paure, è l’angoscia della separazione, questa fame d’amore per cui vorremmo sempre essere vicini a qualcuno mentre dobbiamo imparare a stare da soli. Il mostro è questo senso di solitudine che ci portiamo dietro – sottolinea l’autrice - Ma non sempre i mostri si sconfiggono e ce ne sbarazziamo una volta per tutte. Ci sono paure con cui dobbiamo convivere e a volte è una vittoria anche saperle controllare e imparare a capire che siamo noi a nutrirle. Se riusciamo a tenere alla bada le nostre ansie quotidiane magari diventeranno piccole, piccolissime. I “mostri” a volte ci sembrano più grandi di quello che sono realmente».
Queste creature spaventose si presentano quasi sempre di notte, mentre Mostro del pisolino preferisce la luce del giorno. «L’elemento scatenante è il pisolino della mamma, quella manciata di minuti, magari sul divano, con un occhio aperto e uno chiuso, la porta aperta e pronti a saltare al minimo sospiro che vivono tante mamme stremate dal conciliare famiglia e lavoro. Ma questa separazione temporanea scatena l’ansia, il mostro diventa minaccioso e il nostro piccolo eroe ce la mette tutta per sconfiggerlo».
Il libro, secondo l’autrice, è particolarmente adatto ai bimbi che vanno alla scuola dell’infanzia o alle prime classi delle elementari «quando c’è la separazione dai genitori, un momento delicato e importante da saper gestire. Il protagonista passa dall’esaltazione egocentrica dei bimbi di oggi, sempre al centro del mondo, all’impotenza e alla paura. Ma il racconto è un po’ catartico: arriva l’abbraccio caldo e liberatorio della mamma che risolve tutto. Un contatto fisico che davamo per scontato e che mai come in questo momento di pandemia abbiamo imparato ad apprezzare. L’abbraccio è importante per bimbi e adulti e ancora ne sentiamo la mancanza».
A chiudere la storia “Il giochino delle ore”. «Credo sia importante insegnare ai bimbi ad avere la percezione del senso del tempo, che scorre veloce quando stai bene e ti diverti, rallenta nei momenti di crisi. Il pisolino forse dura cinque minuti, ma nella percezione del piccolo è un tempo dilatato che vive intensamente». Dare valore al nostro tempo. «Il gioco aiuta a innescare un dialogo, a chiedere al proprio figlio il momento più bello e più brutto della giornata e a raccontare il proprio. Può essere difficile, perché le nostre vite sono routinarie e se non ci fermiamo a guardare dentro noi stessi ci sfuggono i momenti che danno senso alle giornate». Tic-tac, tic-tac, l’orologio corre: pronti a combattere i nostri mostri.