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Ricerca in archivio- Il morto-vivo di Avola (anni 1954-1961)

Di Francesca Privitera |

Ci voleva la caparbietà di un giornalista di razza per salvare un contadino ingiustamente condannato all’ergastolo per la (presunta) uccisione del fratello durante una lite. Del cadavere di Paolo Gallo – il contadino scomparso nelle campagne di Avola nel 1954 – gli inquirenti non avevano trovato traccia. Però tutte (o quasi tutte) le prove portavano a ritenere che fosse stato ucciso dal fratello Salvatore. Così avevano ipotizzato i carabinieri. Così avevano stabilito i giudici, in più gradi di processo.

Ma Enzo Asciolla, cronista del quotidiano “La Sicilia”, non si accontentò della verità processuale. Durante il dibattimento, due testimoni (poi incriminati per falsa testimonianza) avevano dichiarato di aver incrociato nelle campagne di Avola il presunto morto. Agli inizi degli anni Sessanta, seguendo questa traccia, Asciolla perlustrò le campagne di Avola alla ricerca di Paolo Gallo. E, dopo tanto peregrinare, le sue ricerche furono premiate da una scoperta sensazionale: una maestra dei corsi serali per adulti riconobbe in una foto il suo alunno Paolo Gallo. Asciolla allertò i carabinieri e presto questi scoprirono che il “morto di Avola” era vivo e vegeto.

Così nell’ottobre del 1961  “La Sicilia” in prima pagina poteva titolare: “Uno dei più clamorosi errori giudiziari di tutti i tempi. RINTRACCIATO IL MORTO-VIVO DI AVOLA. TORNA LIBERO UN ERGASTOLANO INNOCENTE”. (gdf)

Nell’archivio storico digitale de La Sicilia è possibile ricostruire tutta la vicenda del morto-vivo di Avola dal 1954 al 1961, utilizzando le seguenti parole chiave:

– Paolo Gallo

– Salvatore Gallo

– Enzo Asciolla

– Morto-vivo

– Avola

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