La riserva naturale di Torre Salsa, l’ultimo angolo vergine della costa Sud
L’area di Siculiana, nell’Agrigentino, dove trovano rifuglio antichi rettili, piccoli mammiferi e migliaia di uccelli, è un sito di interesse comunitario anche per le rare specie botaniche e per i tre geositi
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Tra Siculiana Marina ed Eraclea Minoa, a pochi passi da Porto Empedocle, nell’Agrigentino, c’è un territorio incontaminato dove falesie di gesso si riversano sulla spiaggia dorata, lunga 6 km, meta prediletta dalle tartarughe marine Caretta caretta che qui vengono a deporre. E’ la Riserva naturale orientata di Torre Salsa, 762 ettari di natura selvaggia che insistono sul territorio di Siculiana. Un angolo di paradiso gestito dal Wwf che qui, ben prima dell’istituzione della Riserva (nel 2000) aveva creato un’Oasi. L’intuizione fu quella del licatese Franco Galia, responsabile Wwf, noto per la battaglia che a metà degli anni 80 impedì la costruzione di un comprensorio turistico proprio in questo territorio.

Riserva di Torre Salsa, un airone bianco spicca il volo (foto di Girolamo Culmone, WWF)
Oggi la Riserva di Torre Salsa, che si estende lungo la fascia costiera compresa tra Monte Stella e Bovo Marina, è l’ultimo tratto integro e incontaminato della costa meridionale siciliana in cui trovano ristoro e rifugio numerosi mammiferi – dall’istrice alla donnola, dalla volpe alla lepre – e tantissimi uccelli, migratori e stanziali. La Riserva di Torre Salsa, oggi diretta dal geologo Girolamo Culmone, noto per avere già diretto la Riserva naturale delle Saline di Trapani e Paceco e ancor prima la Riserva di Capo Rama a Terrasini, è un sito di importanza comunitaria. Oltre alla spiaggia, sorvegliata dall’antica torre di avvistamento di epoca spagnola, oggi purtroppo ridotta a un rudere, la Riserva include un’ampia zona umida: un pantano che, oltre ad essere punto di sosta, ristoro e rifugio per migliaia di uccelli (dalla cannaiola alla gallinella d’acqua, dalle garzette all’airone bianco e l’airone cenerino, e persino qualche fenicottero) è anche l’habitat naturale della tartaruga palustre siciliana, la Emys trinacris, una specie endemica siciliana a rischio d’estinzione.

Una delle orchidee spontanee di cui è ricca l’area di Torre Salsa (foto di Girolamo Culmone, WWF)
Se la fauna offre uno spettacolo con pochi eguali, la flora non è da meno. La riserva di Siculiana, che ogni anno richiama migliaia di visitatori, trekker, e birdwatcher, è anche meta di studiosi. Tra le dune di sabbia, infatti, cresce rigogliosa la Lavatera agrigentina, un raro endemismo della Sicilia meridionale, ma anche il ginepro, il giglio di mare, il mirto ma, soprattutto, una grande varietà di orchidee spontanee che ogni anno richiamano studiosi e botanici da mezza Europa.
Ma ciò che rende la Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa unica nel suo genere sono le falesie di gesso, un particolare tipo di rocce sedimentarie. Tutta l’area è occupata da gessi che rappresentano una delle fasi della crisi di salinità del Mediterraneo. Risalgono, cioè, al periodo Messiniano (circa 6 milioni di anni fa), quando si chiuse lo stretto di Gibilterra e a causa dell’evaporazione dell’acqua i sali iniziarono a precipitare.

Riserva di Torre Salsa, tre esemplari di piviere (foto di Girolamo Culmone, WWF)
«Che non sono solo i sali alimentari – spiega in modo semplice Girolamo Culmone, che oltre ad essere geologo vanta un master in gestione e pianificazione delle aree protette -. Salgemma, sali potassici e gesso, cristallizzandosi uno per volta, hanno iniziato a precipitare, stratificandosi. Così a Siculiana si è stratificato il gesso, mentre più avanti, a Realmonte, troviamo strati di sale. Quando nel Mediterraneo tornò l’acqua si formarono le marne, rocce sedimentarie di natura calcarea e argillosa dal caratteristico colore bianco puro: Scala dei Turchi. Per questo motivo nelle alture circostanti la Riserva di Torre Salsa, tutte di gesso, sono stati identificati tre siti di interesse geologico: due di livello nazionale e uno di interesse mondiale».
La Riserva naturale orientata di Torre salsa è aperta al pubblico tutto l'anno, per le visite guidate gratuite del Wwf (dall’autunno alla primavera) è necessario prenotare sul sito internet www.wwftorresalsa.com.
laviniadagostino@tin.it