San Martino, non solo estate: 6 cose da sapere sul patrono dei cornuti
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La poesia di Carducci
Chi a scuola non ha mai studiato "San Martino", la poesia di Giosuè Carducci? Inserita nella raccolta "Rime nuove", fu scritta dall'autore toscano l'8 dicembre del 1883.
Primo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura nel 1906, antimonarchico, secondo alcuni critici Carducci avrebbe tratto ispirazione da una poesia di Ippolito Nievo, "vecchia" di 25 anni prima, nella quale si ritrovano immagini come la nebbia, i colli, i mare, il vespero rosseggiare riprese nel testo di Carducci. La lirica è tornata curiosamente alla ribalta nel '97, quando Fiorello, allora re del Karaoke, ne fece una versione cantata.
San Martino
Carducci:
"La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar".