Ritirato dal mercato formaggio francese: rischio escherichia coli
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Per un formaggio francese morbido è stato predisposto il richiamo dal mercato da parte del ministero della Salute per sospetta contaminazione dal batterio Escherichia coli. Si tratta del formaggio Bisù, a latte crudo. Il ministero ha disposto il ritiro su segnalazione delle autorità francesi.
Il formaggio infettato ha provocato oltralpe una serie di casi di sindrome emolitica uremica: un grave disturbo che si manifesta con anemia, riduzione delle piastrine e insufficienza renale acuta. Il ministero della Salute invita chi ha comprato questo formaggio a non mangiarlo e a riportarlo in negozio.
Sul sito del dicastero si legge che è stato disposto il richiamo del formaggio morbido a latte crudo Bisù per «sospetta contaminazione da Escherichia coli di tipo O26». Il ritiro riguarda i lotti del prodotto 19066, 19087 e 19102 e il ministero avverte di «non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita».
La segnalazione è arrivata dalla Francia attraverso il sistema europeo di allerta rapido alimentare (Rasff), in seguito "all’insorgenza di casi di sindrome emolitica uremica riconducibile al consumo di formaggi francesi a latte crudo».
Il ministero «ha già provveduto ad allertare gli assessorati regionali alla sanità affinché verifichino il rispetto delle procedure previste».
La sindrome emolitico-uremica si manifesta con problemi del sangue (come anemia e riduzione delle piastrine) e dei reni, come insufficienza renale acuta. Nel 90% dei casi è associata a infezioni gastrointestinali. Fra i microrganismi che la causano, uno dei più frequenti è il batterio Escherichia coli.
L’ultima emergenza simile, relativa a contaminazione di prodotti alimentari, in Italia risale all’estate dell’anno scorso. In tutta Europa vennero ritirate migliaia di confezioni di verdure surgelate per il rischio di contaminazione da Listeria Monocytogenes: un batterio che dal 2015 nel vecchio continente dal 2015 ha causato 47 casi e 9 decessi. La contaminazione era avvenuta probabilmente in un’azienda in Ungheria.