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La Tecnis chiede aiuto a Renzi«Da due anni lavori non pagati»

La Tecnis chiede aiuto a Renzi «Da due anni lavori non pagati»

L’azienda etnea - che vanta crediti per 27 milioni - in una lettera aperta denuncia un caso di “malaburocrazia” e sostiene di essere «messa a dura prova» dai «comportamenti dell’Autorità Portuale catanese»

Di Redazione |

CATANIA – Appello al premier, al ministro dei Trasporti e al prefetto di Catania della Tecnis, l’azienda che sta costruendo la darsena commerciale del Porto di Catania che vanta un “buco” di 27 milioni di crediti non pagati. In una lettera aperta l’azienda sostiene di essere «oggi messa a dura prova da gravi comportamenti omissivi da parte dei vertici dell’Autorità Portuale catanese», con un finanziamento, «inspiegabilmente sparito» e «che stanno mettendo in forse gli impegni contrattuali assunti due anni fa». «Siamo di fronte – dice l’azienda- all’ennesimo caso di »malaburocrazia«, una malattia grave che rischia di affossare la competitività del nostro Paese. È un cancro che rischia di uccidere, giorno dopo giorno, anche le nostre imprese migliori, alla pari di altri gravi reati. Far morire un’azienda «per crediti» è semplicemente da paese incivile. Far morire un’azienda «per crediti» è semplicemente da paese incivile. Noi, che abbiamo sempre fatto dell’efficienza e del rispetto degli impegni presi il nostro cavallo di battaglia, rischiamo di essere danneggiati pesantemente e, forse, irreparabilmente, dall’inefficienza pubblica, con un effetto dominio anche su tutte le altre nostre attività. Noi che crediamo in un’altra Italia, fatta di passione, di coraggio e di merito, ci troviamo a pagare un prezzo ingiusto, troppo alto da sopportare».   Sul caso della Tecnis è intervenuta l’europarlamentare del Pd, Michela Giuffrida, secondo la quale «questa vicenda è il simbolo negativo di una Sicilia in cui occupazione e sviluppo vengono frenati dalla malaburocrazia, le cui inerzie o, peggio, responsabilità mettono a serio rischio la sopravvivenza stessa di una azienda che è esempio per tutti». «Piena e convinta solidarietà – afferma l’eurodeputata – ai lavoratori e ai vertici di un gruppo imprenditoriale che della puntualità e dell’efficienza ha fatto una bandiera valorizzando le risorse umane e i giovani cervelli siciliani, costituendo al contempo un esempio per tutti nella ferma lotta alla criminalità organizzata».

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