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Risolto giallo dello yacht alla deriva Utilizzato da migranti clandestini

Risolto giallo dello yacht alla deriva Utilizzato da migranti clandestini

Un peschereccio l’ha trovato al largo della riviera dei Ciclopi e l’ha trainato nel porto. Alcune scritte in arabo hanno svelato il mistero della barca, un elegate motorsailer di 15 metri

Di Enrico Blanco |

Non è certamente mancata ieri la curiosità nel porto di Aci Trezza ai lati della “Water Word”, l’imbarcazione che il peschereccio “Beautiful” comandato dal cap. Orazio Murabito ha trainato sino allo scaro dei faraglioni Murabito ha trainato dal largo per evitare pericoli alla navigazione: la barca era alla deriva, senza alcuno a bordo, a circa 18 miglia dalla riva e l’equipaggio trezzoto ha preferito occuparsi del traino fino alle acque amiche, avvisando il centro operativo della Capitaneria che con un elicottero ha seguito i momenti finali dell’operazione, accertando l’assenza di persone o mezzi nei dintorni. La barca è giunta nello scaro dei faraglioni al tramonto e subito dopo gli uomini della Capitaneria l’hanno perquisita lasciandola poi ormeggiata sulla punta del molo sud che solitamente è adoperato dai pescherecci per scaricare la merce. In seguito agli accertamenti messi subito in atto dalla Capitaneria di porto è stato verificato che l’imbarcazione era stata soccorsa da una motovedetta l’1 agosto al largo della Calabria e aveva a bordo 74 immigrati clandestini siriani, afgani e iracheni, come si evince dai cibi in avanzato stato di decomposizione trovati all’interno e dalle scritte in lingua araba. L’equipaggio della motovedetta ha aiutato i naufraghi, ma non è riuscito a trascinare la barca che, lasciata alla deriva, è arrivata sino alle nostre coste. E’ stato pertanto svelato il mistero legato alla barca, un 15 metri elegante anche se privo dell’alberatura e con all’esterno alcuni pezzi asportati.

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