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Riapre l’ospedale che cura le tartarughe Caretta caretta ferite

Riapre l’ospedale che cura le tartarughe Caretta caretta ferite

Era chiuso da due anni, da quando cioè un incendio doloso aveva danneggiato la struttura

Di Redazione |

Riapre l’ospedale delle testuggini marine, il Centro recupero tartarughe marine del Cts di Linosa, punto di riferimento per la cura e riabilitazione degli esemplari nel Canale di Sicilia. La presenza di questo presidio, dove operano biologi e un veterinario, è fondamentale per ridurre la mortalità degli esemplari catturati accidentalmente che grazie alle cure del personale del Centro e dopo un periodo di riabilitazione possono tornare in libertà. Ma lo staff del Centro assiste anche le “mamme” tartaruga che periodicamente scelgono Linosa per deporre le loro uova. Viene infatti svolta una continua attività di monitoraggio della spiaggia per verificare la presenza di femmine in deposizione e, una volta individuati i nidi, un controllo e un’assistenza fino al momento della schiusa e all’entrata in acqua dei piccoli. Il Centro, nato molti anni fa, è stato danneggiato da un incendio doloso che ha provocato seri danni strutturali e in cui sono andate distrutte molte delle attrezzature che con tanta fatica l’associazione, grazie all’aiuto di molti donatori e al sostegno della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Provincia regionale di Agrigento, aveva acquistato nel corso degli anni. Grazie ad un nuovo progetto europeo denominato Tartalife il cui capofila è il Cnr-Ismar di Ancona, realizzato nell’ambito del programma Life+ Natura, il Centro è finalmente tornato ad essere pienamente operativo. Sono stati già fatti lavori strutturali per poter riutilizzare l’immobile, anche grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale. Sono state acquistate nuove e più moderne attrezzature veterinarie e sono riprese le attività di monitoraggio diurno e notturno della spiaggia nella speranza che quest’anno mamma tartaruga scelga di tornare a nidificare su questa straordinaria isola. Stanno arrivando anche i primi volontari che offriranno il loro prezioso contributo allo staff del Centro svolgendo anche un’importante azione d’informazione e sensibilizzazione dei confronti dei turisti e dei pescatori che da sempre hanno offerto il loro supporto allo staff del Centro. Inoltre è stato da poco siglato un protocollo d’intesa con l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia per la raccolta e l’analisi di campiono biologici. «Siamo felici – dichiarano dalla Unità Life Natura della Dg ambiente della Commissione Europea – di aver contributo a riaprire il Centro tartarughe marine di Linosa dopo l’incendio doloso dello scorso anno vista l’importanza di questa struttura non solo per la Sicilia ma per l’intero Mediterraneo dove ogni anno si consuma una vera e propria strage. Si stima che siano infatti oltre 130 mila le tartarughe marine che ogni anno rimangono vittime di catture accidentali da parte dei pescatori professionisti».

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