Scomodare paroloni come “nemesi storica”, per il caso in questione sembra eccessivo. Ma che la Politica possa approfittarne per vendicarsi della politica, è più che possibile. A parti invertite, infatti, non è escluso che si verifichi un nuovo ribaltone alla Regione, cioè che il centrodestra possa sostenere il governo Crocetta, estromettendo una parte del Pd dalla stanza dei bottoni. Esattamente come avvenne nella passata legislatura quando l’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo, mise alla porta una buona parte del Pdl, avendo prima contrattato l’appoggio del Pd. Che gli fu garantito dal senatore Giuseppe Lumia, ora fedelissimo di Crocetta, e da Antonello Cracolici, ora strenuo avversario del presidente della Regione. Rimangono saldamente legati al governo i renziani, come allora gli amici di Micciché che diedero vita al gruppo parlamentare Pdl–Sicilia. A fare presagire la vendetta della Politica sulla politica, la lunga dichiarazione firmata ieri da tutti i capigruppo della maggioranza che hanno indicato il Pd come responsabile dello sfascio in cui versa la Sicilia, ma che nello stesso tempo hanno teso la mano per approvare alcuni provvedimenti legislativi strategici per fronteggiare le emergenze siciliane. E subito dopo ridare la parola agli elettori. Ma è noto a tutti che per approvare quelli che l’attuale opposizione definisce “provvedimenti strategici”, i tre anni rimanenti di legislatura non sarebbero sufficienti. Sarà un caso, ma la disponibilità del centrodestra arriva nel giorno in cui il portavoce del Megafono, Antonio Malafarina, ha lanciato l’idea di un “Patto del Nazareno” in salsa siciliana, ben accolto da Forza Italia e Ncd. Magari senza assessori in giunta, ma con il contentino della vice presidenza dell’Ars. Ma è di dispetti o sgambetti che ha bisogno la Sicilia? La gente non ci capisce nulla, mentre i problemi s’incancreniscono. E la fame aumenta.