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Bilanci “taroccati” al Comune di Catania

Bilanci “taroccati” al Comune di Catania Stancanelli: «Ma io ho evitato il dissesto»

L’ex sindaco si difende dalle accuse della Procura

Di Redazione |

«Mi auguro che la magistratura chiarisca al più presto la correttezza e la legittimità del comportamento mio, dei miei collaboratori e dei dirigenti del Comune di Catania, perché essere indagati per falso ideologico, non so per quale atto, per aver evitato il dissesto finanziario del Comune di Catania, mi sembra una cosa a cui non credere. Mi ribello al pensiero – continua l’ex sindaco Stancanelli – che possa essere considerata storia criminale quella di un’Amministrazione e di una dirigenza che ha lavorato limpidamente per cinque anni nell’interesse di Catania e non per fini personali. Ecco perché sono fiducioso circa il fatto che esiste ancora una magistratura all’altezza del compito». Lo ha detto a «La Sicilia» l’ex sindaco, avv. Raffaele Stancanelli in merito all’inchiesta della Procura della Repubblica relativa ai bilanci del Comune del 2009, 2010 e 2011, in seguito alla quale i magistrati lo accusano di falso ideologico assieme ad altri 19 amministratori.

IL FATTO. <![CDATA[L’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli è indagato per falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici insieme con gli ex assessori al Bilancio, Roberto Bonaccorsi e Gaetano Riva, e il responsabile pro tempore della Direzione Ragioneria generale del Comune, Giorgio Santonocito, e altri 16 funzionari. LE ACCUSE. <![CDATA[Agli indagati viene contestato di aver concorso, a vario titolo, a dissimulare la reale situazione economico-finanziaria del Comune, alterando talune poste dei bilanci degli anni 2009, 2010 e 2011 allo scopo di evitare la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’Ente locale e lo scioglimento del Consiglio comunale. Gli avvisi di conclusione indagini, emessi dal procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e dal sostituto procuratore Alessia Minicò, sono stati notificati dalla Guardia di finanza. LE INDAGINI. <![CDATA[Nel corso delle indagini, i militari del Nucleo di polizia tributaria di Catania hanno proceduto, su delega dell’autorità giudiziaria, all’acquisizione di un’ingente mole di documentazione in vari uffici del Comune e nelle sedi delle principali aziende dallo stesso partecipate. Nel contempo, la Procura ha nominato quale consulente tecnico un professore ordinario di Economia ed Amministrazione delle Aziende Pubbliche dell’Università di Palermo. L’esame svolto ha consentito di evidenziare «significative anomalie nella formazione e nell’approvazione dei documenti contabili in argomento, con specifico riferimento a: appostamento in bilancio di ingenti quote di residui attivi risalenti nel tempo e di dubbia esigibilità, per un importo complessivi di oltre 270 milioni di euro; sono stati inoltre accertati debiti fuori bilancio per oltre 78 milioni di euro, la cui certezza in ordine alla manifestazione finanziaria avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione comunale all’individuazione delle necessarie coperture». L’indagine ha inoltre evidenziato «disallineamenti contabili emergenti tra i valori iscritti in bilancio dall’ente locale controllante (Comune di Catania) rispetto a quelli rilevati nei bilanci delle società partecipate per circa 34 milioni di euro». È stata anche rilevata la «classificazione di somme, pari a circa 20 milioni di euro, nell’ambito di voci di bilancio dalle quali non emergeva la loro natura di passività». GLI INDAGATI. <![CDATA[Gli avvisi di conclusione indagini oltre che all’ex sindaco Stancaneli sono stati anche notificati al direttore pro tempore della Direzione Sviluppo Attività Produttive e Turistiche-Partecipate, Pietro Belfiore; al direttore pro tempore della Direzione Sviluppo Attività Produttive e Partecipate, Biagio Lipera; al direttore pro tempore della Direzione Patrimonio, Espropriazione, Provveditorato ed Economato, Marco Petino; al direttore pro tempore della Direzione Patrimonio, Provveditorato ed Economato, Orazio Palmeri; al direttore pro tempore della Direzione Risorse Umane ed Organizzazione- Controllo di Gestione, Valerio Ferlito; al direttore pro tempore della Direzione Ecologia ed Ambiente, Annamaria Li Destri; al direttore pro tempore della Direzione Corpo Polizia Municipale, Alessandro Mangani; al direttore pro tempore della Direzione Lavori Pubblici e Manutenzioni, Nunzio Pastura; al direttore pro tempore della Direzione Lavori Pubblici e Manutenzioni, SS. TT., Servizi Cimiteriali, Maria Luisa Areddia. Sono inoltre indagati il direttore pro tempore della Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio, Mariella Sardella; il direttore pro tempore della Direzione Sviluppo Attività Produttive, Roberto Politano; il direttore pro tempore della Direzione Pubblica Istruzione, Manuele Augusta; il direttore pro tempore della Direzione Pubblica Istruzione, Paolo Italia; il direttore pro tempore della Direzione Manutenzione e Servizi Tecnici, Giovanni Tomasello; il direttore pro tempore della Direzione Politiche Sociali e per la famiglia, Corrado Persico; il direttore pro tempore della Direzione Cultura, Salvatore Costanzo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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