Notizie Locali


SEZIONI
Catania 9°

Crocetta all’Ars: «Governiamo tutti insieme»

Crocetta all’Ars: «Governiamo tutti insieme» Ma i partiti lo gelano: «Mozione di sfiducia»

Il governatore a tutto campo, ribadisce: «Non mi dimetterò mai»

Di Redazione |

PALERMO – «Ritengo che i tempi siano maturi per un ampio confronto in Parlamento sulle riforme, un piano di lavoro continuo, ciò non significa fare un patto scellerato con qualcuno. È tardi? Non credo. E credo che questo Parlamento non voglia a passare alla storia come il Parlamento che ha perso l’occasione di fare le riforme». Così dopo un’ora e 41 minuti il governatore Rosario Crocetta ha concluso il suo discorso all’Ars sulla rovente situazione politica del momento in cui ha affrontato tutti i temi più caldi della sua presidenza, dalle tensioni con parte del Pd al flop del click day, dal caso della piscina dell’ex assessore Sgarlata alle riforme, dalle mozioni di sfiducia alle possibilità di “inciucio”.   L’APPELLO ALLE FORZE POLITICHE: «GOVERNIAMO INSIEME» I toni, concilianti e pacati all’inizio, sono andati in crescendo fino a sfiorare momenti di tensione. Il governatore ha cominciato con un invito alle forze politiche: «Non sono un santo -ha detto -, ma vorrei governare come un santo, vorrei che governassimo tutti insieme. Mi piacerebbe molto che le divisioni che ci sono in tutti i partiti, a destra e a sinistra, rimanessero fuori dall’aula e che non pesassero nei rapporti tra forze politiche e governo». «Le riforme – ha detto Crocetta – si fanno insieme, insieme si deve tentare di uscire dalla crisi profonda della società e del sistema finanziario siciliano. Nessuno pensi di bloccare l’azione del governo facendo leva sulle divisioni nei partiti, e ciò nel rispetto della coalizione che ha vinto le elezioni e nel confronto costante con le opposizioni».

«NIENTE RIBALTONI» «In questo periodo di Governo si è assistito ad un dibattito sul rimpasto e sugli equilibri delle forze politiche – ha spiegato Crocetta -. Mi è stato detto che sono inaffidabile, che non rispetto gli accordi. Io gli accordi politici li rispetto sempre, altri accordi non ne conosco». «Questo presidente è stato eletto senza una maggioranza. E questa maggioranza non va cercata con i ribaltoni – ha aggiunto. Io oggi non propongo nessun patto. Io ho fatto un accordo politico e non mi si può chiedere altro». E ancora: «Se qualcuno si tira fuori dal sostegno al governo che posso fare io? Devo rivolgermi a chi dice che vuole sostenerlo».

«NON MI DIMETTO» «Vi assicuro che non ho nessuna intenzione di andare a casa, sono provato alle più grandi sofferenze e ho una percezione del dolore molto lenta. È inimmaginabile il livello di resistenza al dolore… ». Lo ha detto il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta durante le comunicazioni in aula all’Ars. «Posso non stare simpatico a tutti», ha aggiunto. «Io non ho nessuna intenzione di mettermi da parte, né adesso né in futuro», ha detto ancora.   «IL PD NON PUÒ IMPORMI GLI ASSESSORI» Rivolgendosi al Pd, il governatore ha detto: «Nessun organismo di partito può impormi gli assessori, difendo il principio dell’autonomia del presidente della Regione eletto direttamente dal popolo e non accetto il sistema della nomenclatura e posizioni extra-istituzionali». Riferendosi poi alla nota di ieri dei renziani Marco Zambuto e Mila Spicola a proposito del governo e dei rapporti con le altre aree del partito suggerendo l’azzeramento degli assessori e delle cariche di partito e istituzionali, Crocetta ha affermato: «Non è perché due persone oggi discutono con l’altra area vuol dire che si può fare ora quello che non si poteva fare ieri, se così è vuol dire che neppure loro mi conoscono».   LA LOTTA AGLI SPRECHIIl governatore ha ripercorso alcuni passaggi del suo mandato da Presidente e ribadito di avere eliminato molti “sprechi”: «Alla Serit – ad esempio – c’era una consulenza legale costata 18 milioni di euro. Adesso ci sono ancora carrozzoni, ma non ci sono più gli sprechi di prima. Secondo voi, senza questo disgraziato di presidente, la Social Trinacria sarebbe stata sciolta, e 112 mafiosi avrebbero smesso di prendere soldi dalla Social Trinacria? E mi chiedo: quali sono, da quando siamo al governo, le persone che hanno perso il lavoro? ». «Abbiamo ereditato – ha proseguito – un sistema con il doppio dei dirigenti che dovrebbero esserci. È legittimo, visto che non li possiamo e non vogliamo licenziarli, che le posizioni dirigenziali siano 800 e non 1.600? ».

IL FLOP DEL CLICK DAY Tornando a parlare del fallimento del click day dell’assessore Nelli Scilabra, duramente criticata anche dalla sua stessa maggioranza, ha detto che «l’operato di un assessore non può essere valutato su una singola questione. Mio nipote vuole fare causa alla Regione perché non ha potuto accedere al click day. Anche questa è una questione di stile. Io su questo tema vi chiedo serenità, anche rispetto alle valutazioni della magistratura o dell’esito della commissione d’indagine sulla Formazione. Non crocifiggete il dirigente generale. L’assessore invece ha sfidato i pareri forti. Ed è incredibile che contro di lei sia stata presentata una mozione di sfiducia».

LA PISCINA DELLA SGARLATA Sul tema della piscina realizzata nella casa di Siracusa dall’ex assessore all’Ambiente, Maria Rita Sgarlata, il governatore ha detto che «a quanto pare era una bagnarola» e «non so se abbia violato la legge, però io come assessore all’Ambiente non mi sarei fatto la piscina a 150 metri dal mare. Mi aspetto uno stile sobrio e di opportunità. Da qui è nata la sfiducia».   GLI INTERVENTI DEI CAPIGRUPPO La seduta è proseguita con gli interventi dei capigruppo e dei deputati iscritti a parlare. E a giudicare dai toni Crocetta non è stato molto convincente, visto che Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, ha ribadito che Fi rimane saldamente all’opposizione e ha detto: «Oggi abbiamo chiesto alla presidenza dell’Aula la calendarizzazione della mozione di censura all’assessore Nelli Scilabra, mentre è già pronta la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Crocetta, che presenteremo insieme ai deputati grillini e che ci auguriamo possa ottenere il massimo sostegno anche degli esponenti della maggioranza, sino ad ora critici nei confronti dell’esecutivo. I siciliani sono stanchi, chiedono il cambiamento vero, ridiamo loro il diritto di tornare al voto». Il leader dell’opposizione Nello Musumeci, Annunciando il voto favorevole del suo gruppo parlamentare alla mozione di sfiducia, ha chiesto a Crocetta «di rassegnare le dimissioni con un atto di coraggio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: