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Lucia, una Santa europea che “gareggia” con Babbo Natale

Di Redazione |

Oggi, 13 dicembre è la festa di Santa Lucia, patrona di Siracusa, una delle protomartiri più venerate, assieme a Sant’Agata.

La leggenda narra che la giovane andò in pellegrinaggio proprio sulla tomba della Martire catanese assieme alla madre Eutichia che era malata. Giunta al sepolcro, si addormentò e le apparve in sogno sant’Agata che le disse «Sorella mia Lucia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre?». Al suo risveglio la madre era guarita e Lucia decise di consacrarsi a Dio.

La festa di Santa Lucia a Siracusa

Lucia donò le sue ricchezze – proveniva da una famiglia molto agiata – e rifiutò il suo promesso sposo, il quale la denunciò come cristiana. Durante il processo, Lucia non  rinunciò alla sua fede e il magistrato la fece trascinare in un postribolo. Il suo corpo divenne così pesante che fu impossibile muoverlo. Allora, si decise di condannarla al rogo, ma le fiamme non la scalfirono. Fu quindi decapitata ma, prima di morire, le vennero cavati gli occhi. Era 13 dicembre 304, sotto l’imperatore Diocleziano.

Il corpo di Santa Lucia si trova a Venezia nella chiesa che fu dei Santi Geremia e Lucia, oggi santuario di Lucia, dall’11 luglio del 1860. A causa delle razzie attuate dai saraceni, era stato prelevato da Siracusa nel 1040 dal generale bizantino Giorgio Maniace, e portato insieme con le spoglie di sant’Agata a Costantinopoli per farne dono all’imperatrice Teodora. Secondo la tradizione le spoglie della Santa vennero poi prese a Costantinopoli, insieme a quelle di Sant’Agata, dal doge veneziano Enrico Dandolo nel 1204.

Il seppellimento di Santa Lucia, Caravaggio (1608) nella Badia di Santa Lucia a Siracusa 

Le sacre spoglie tornarono in via eccezionale a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17º centenario del suo martirio. Riscontrata l’elevatissima partecipazione e devozione, da allora si è fatta strada la possibilità di un ritorno definitivo tramite alcune trattative tra l’allora arcivescovo Giuseppe Costanzo e l’allora Patriarca di Venezia Angelo Scola, ma per il momento è stata presa la decisione di rinnovare il pellegrinaggio verso Siracusa ogni dieci anni. Il corpo della santa è, infatti, tornato nuovamente a Siracusa dal 14 al 22 dicembre 2014. 

Nell’iconografia Lucia è spesso rappresentata con gli occhi in mano o poggiati su un piattino. Il suo nome deriva dal latino lux, «luce». Lucia, infatti, è considerata la protettrice della vista, degli occhi, degli oculisti, degli scalpellini e degli elettricisti.

Il 13 dicembre, giorno più corto dell’anno, la Martire viene festeggiata anche in molti Paesi del Nord Europa, tra i quali Russia, Polonia, Finlandia e Danimarca. In Svezia, ad esempio, una ragazza viene fatta vestire di bianco, con in testa una corona di candele accese, e viene portata in processione con altre ragazze vestite di bianco e uomini vestiti da elfi, donando dolci ai passanti. Tradizione vuole che la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccolo vestite con tunica e cintura bianche.

Santa Lucia in Svezia

Anche in alcuni centri dell’Italia settentrionale come Brescia, Bergamo, in alcuni centri del milanese, Parma, Mantova, Vicenza e Verona, la notte di Santa Lucia è una notte magica e attesissima che sostituisce l’attesa di Babbo Natale. I bambini scrivono alla donna una lettera, una settimana prima del 13 dicembre, elencando i doni che vorrebbero ricevere a santa Lucia e non alla vigilia. Una seconda tradizione prevede che la sera del 12 dicembre i bambini, con la complicità di mamma e papà, preparino uno spuntino per la Santa, in groppa al suo asinello, seguita dal cocchiere Castaldo. I bambini preparano doni per tutti e tre: una tazza di latte e caffè con qualche biscotto per Santa Lucia, carote per l’asinello e un pezzo di pane per Castaldo.

                

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