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Aragona, l’ultimo saluto ai due fratellini

Aragona, l’ultimo saluto ai due fratellini E l’arcivescovo si chiede: perché Signore?

La comunità si stringe attorno ai genitori, il dolore dei compagni

Di Redazione |

ARAGONA – «Come molti di voi, brancolo nel buio nel tentativo di trovare un senso a questa tragedia. Come ogni credente in momenti come questi, anche io mi interrogo e faccio appello a Dio: “Perché Signore? ”. È vero, la vita è un mistero. Il vulcanello che ha travolto Laura e Carmelo come il terremoto del Venerdì santo. E allora non esito a unire il mio e il nostro dolore a quello di Gesù crocifisso; un grido che si trasforma in una preghiera sapendo che Dio non è mai dall’altra parte, ma è con noi e con noi soffre e piange». È uno dei passaggi del messaggio che l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, ha fatto recapitare oggi nel giorni dei funerali ai genitori di Laura e Carmelo, i bimbi di 7 e 9 anni, uccisi sabato scorso nell’esplosione dei vulcanelli nella riserva di Macalube, ad Aragona, nell’agrigentino. Oggi nella chiesa della Madonna di Pompei una città a lutto ha dato l’ultimo saluto alle due giovani vittime di una tragedia, su cui la Procura indaga per accertare eventuali responsabilità. Oltre 2mila persone hanno assistito alle esequie. L’intera comunità si è stretta alla due bare bianche ed al dolore straziante dei genitori, il carabiniere Rosario Mulone e la moglie Giovanna Lucchese. Tra i presenti, oltre al sindaco Salvatore Parello, che ha proclamato il lutto cittadino, ed ai vertici dell’Arma dei carabinieri, anche i compagni di classe di Laura e Carmelo con in mano delle rose bianche. Fuori dalla chiesa è stato allestito un maxi schermo per consentire anche ai fedeli che non sono riusciti a trovare posto di seguire le esequie.   La mamma Giovanna, in lacrime, all’uscita della parrocchia, ripeteva: «Volevano andare a vedere la terra che bolle, vedi come ti è finita? Vedi cosa è successo? ».   Anche padre Melchiorre Vutera, vicario generale dell’arcidiocesi di Agrigento, nella sua omelia, si è posto la domanda: «Perché la tragedia della loro morte? Nessuna parola potrebbe mai bastare a sanare le voragini create da quanto accaduto».

Dopo la celebrazione, le bare di Laura e Carmelo Mulone hanno lasciato la chiesa della Madonna di Pompei fra palloncini bianchi lanciati in cielo con appesi i messaggi d’affetto dei loro compagni di classe. Le numerose persone che hanno partecipato alle esequie si sono spostate, a piedi, in corteo, per raggiungere il cimitero. L’ultimo viaggio di Laura e Carmelo. Intanto, sul fronte delle indagini, la procura di Agrigento – che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, finora senza indagati – ha conferito l’incarico di consulenza al vulcanologo dell’Università di Palermo, Rocco Favara, che compirà un primo sopralluogo nella riserva Macalube, gestita da Legambiente per conto della Regione siciliana, e sequestrata dalla magistratura.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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