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Rifiuti Palermo, esposto M5S a Corte dei conti su flop differenziata

Rifiuti Palermo, esposto M5S a Corte dei conti su flop differenziata

Attivisti e deputati del Movimento 5 Stelle hanno inviato documento ai magistrati contabili

Di Redazione |

PALERMO – Un esposto alla Corte dei conti è stato presentato da attivisti e deputati palermitani del Movimento 5 Stelle «per il mega-flop nel capoluogo isolano della raccolta differenziata dei rifiuti, nettamente al di sotto dei livelli minimi stabiliti per legge», si legge in una nota. Secondo l’Istat, a Palermo la differenziata si sarebbe attestata tra il 6,2% del 2003 e il 10,2% del 2012. La normativa vigente in materia di riciclo dei rifiuti prevede per ogni ambito territoriale ottimale percentuali che vanno dal 35% del 2003 al 2006, fino al 65% del 2012. «Questo clamoroso flop – afferma Claudia Mannino, componente della commissione Ambiente della Camera – ha comportato a carico del Comune il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto essere destinato alla raccolta differenziata e ha arrecato ai cittadini di Palermo un danno patrimoniale conseguente, che si estrinseca essenzialmente in una maggiorazione della tassa sui rifiuti». I maggiori costi a carico del Comune sono stati sostenuti a titolo di «tariffa smaltimento rifiuti» (cosiddetta ecotassa), di addizionale del 20% al tributo speciale e della sovrattassa dovuta per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riciclo. «Il danno erariale – continua Mannino – inoltre, è attribuibile finanche al danno ambientale, dovuto al versamento presso la discarica di Bellolampo dei rifiuti eccedenti». «I palermitani – afferma il deputato alla Camera Riccado Nuti – hanno pagato più tasse per un servizio che non c’è stato ed il sindaco ancora cerca di camuffare i suoi fallimenti con la scusa dell’inciviltà dei cittadini. Per salvare un carrozzone cambiandone il nome (da Amia a Rap) abbiamo una Palermo sporchissima e questo vuol dire meno vivibilità, meno turismo e meno nuovi posti di lavoro». La corte dei Conti ligure il 27 maggio 2013 (sentenza n. 83) ha condannato per danno erariale i sindaci del Comune di Recco e gli assessori all’Ambiente pro-tempere proprio l’aggravio di costi dovuti allo smaltimento in discarica.

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