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Dopo la Bce Milano affonda con Europa e Usa

Dopo la Bce Milano affonda con Europa e Usa

Di Rino Lodato |

Piazza Affari affonda dopo le parole del governatore Mario Draghi nel giorno della Bce a Napoli. Per gli operatori il quantitative easing ora è più lontano. Il movimento al ribasso, partito dalla Borsa di Milano, ha tirato giù il resto d’Europa e anche Wall Street, che ha ignorato il dato migliore delle attese sulle richieste di sussidi di disoccupazione (vicini ai minimi dell’anno) e tenuto conto invece della caduta record degli ordini all’industria. Gli investitori americani da un lato stanno digerendo le parole del governatore della Banca centrale europea, e dall’altro si preparano al rapporto di oggi sull’occupazione statunitense a settembre.

Torniamo in Europa. Piazza Affari è arrivata a perdere il 4%, e anche se nel finale ha leggermente recuperato ha perso lo stesso il 3,92% con il Ftse Mib a 19894,88, depressa dal crollo delle banche (Intesa -5,5% e UniCredit -4,8%), di Yoox (-5,4%) e di Finmeccanica (-6,4%). Spread Btp/Bund a 141pb; rendimento decennale al 2,33%. L’attesa da parte degli investitori è rimasta delusa, sia per la mancanza di indicazioni quantitative sulle prossime misure (l’acquisto di covered bond) sia per le dichiarazioni del presidente della Bce sull’ulteriore rallentamento dell’economia europea con una “ripresa modesta” attesa per il secondo semestre. D’altra parte i mercati non potevano rimanere fermi dopo che Draghi ha affermato (diremmo, confermato) che la crescita rallenta nell’Eurozona anche se dai dati emerge una conferma di una «modesta espansione economica nella seconda parte dell’anno».

Per il 2015 ci sono «prospettive per una moderata ripresa». La domanda dovrebbe essere sostenuta dalla politica monetaria, dai «miglioramenti in atto nelle condizioni finanziarie e dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali». La «disoccupazione elevata» tuttavia è tra gli elementi di freno aggiunge Draghi.

E mentre in Italia si allarga lo spread negli States I prezzi dei Treasury sono tornati a scendere all’indomani del migliore rally giornaliero in 10 mesi. Con il terzo round di allentamento monetario della Federal Reserve destinato a finire con ottobre e la Fed stessa che parla di exit strategy, i rendimenti sembrerebbero destinati a salire se non fosse per le preoccupazioni sulla crescita globale e la contenuta inflazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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