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Alluvione a Genova: un morto e e polemiche per l’allerta arriva 12 ore dopo

Alluvione a Genova: un morto e e polemiche per l’allerta arriva 12 ore dopo

Di Redazione |

GENOVA – Un morto, danni alla città e ai privati, scuole chiuse, palazzine evacuate. E un’allerta 2, il massimo livello di attenzione per la Liguria, emanato dopo 12 ore dall’inizio dei grandi temporali. Genova ancora una volta è prigioniera dell’acqua, del fango e delle polemiche per una allerta che è arrivata 12 ore dopo l’esondazioni dei torrenti. Dopo una nottata di piogge così intense che hanno colmato strade, torrenti e reso inutili le corse dell’uomo, continua a piovere. Per l’Arpal, che partecipa al Coc convocato ieri pomeriggio dal Comune di Genova, “non siamo usciti dall’emergenza”. Perché i temporali, di quelli che i meteorologi definiscono ‘autorigenerantì, non danno tregua. Ieri sera, tra le 22 e le 23 sono caduti 150 mm d’acqua su un terreno ormai saturo. Oggi, 25 mm in un’ora e gli intervalli di tempo, tra un acquazzone e l’altro, si fanno sempre più stretti. Il Bisagno, che ha invaso un intero quartiere spazzando via uomini e cose, cresce ancora ma per adesso resta dentro gli argini. Anche il rio Fereggiano, la cui esondazione nel 2011 provocò sei morti, “sta reagendo – dice l’Arpal – ma resta sotto la fascia critica”.   E come sempre, allentata l’angoscia della notte, iniziano le polemiche. Perché non è stato emanato subito l’Allerta 2? Risponde l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita: “L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme”. E il sindaco Marco Doria: “C’è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta”. Ma “stiamo ai fatti: l’allerta – dice Doria – non è stata emanata”.   La procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l’infermiere genovese di 57 anni morto durante l’esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati. Un atto dovuto, dicono in procura a Genova, la stessa dove è aperto un processo all’ex sindaco Vincenzi e a alcuni ex rappresentanti della protezione civile e del Comune per l’alluvione del 2011 che fece sei morti.

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