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La rotatoria per l’aeroporto e quel progetto fermo da anni

La rotatoria per l’aeroporto e quel progetto fermo da anni

La pericolosa coda di automobili che si forma sulla Tangeziale e il rischio di incidenti imporrebbero un interveto rapido. Ma l’Anas prende tempo e nel frattempo c’è anche chi perde l’aereo

Di Tony Zermo |

In un articolo sull’aeroporto ho segnalato la difficoltà di accesso dalla Tangenziale all’asse dei servizi che conduce all’aerostazione. In quel nodo viario in prossimità del carcere di Bicocca si forma una coda molto lunga che procura stress e fa perdere minuti preziosi soprattutto a chi è diretto in aeroporto. C’è anche chi ha perso l’aereo per quella fila. La coda è dovuta al fatto che sull’asse dei servizi hanno la precedenza i mezzi che arrivano da destra e da sinistra, e quindi chi, provenendo dalla Tangenziale, si deve immettere sull’asse dei servizi è costretto ad attendere di avere una possibilità di manovra in sicurezza: e questo auto dopo auto, uno stillicidio che è anche pericoloso a causa della velocità dei veicoli (Raffaele Lombardo, all’epoca presidente della Provincia, mise l’autovelox). Il commissario alla Provincia, prefetto Giuseppe Romano, ha fatto presente che il problema è già all’attenzione dell’Ente che ha prodotto un progetto per una rotatoria (nel disegno accanto) con un investimento previsto di un milione «perché la Provincia avrà le casse vuote, ma non proprio del tutto vuote». Il capo dell’Ufficio tecnico, ing. Galizia, spiega che «questo problema è all’attenzione da un paio di anni» e che l’ultima riunione è stata a luglio anche con la partecipazione dei rappresentanti della Sac e dell’Anas che ha competenza non solo sulla Tangenziale, ma anche sulle rampe di raccordo. E l’Anas cosa ha detto? «Ha detto – dice l’ing. Galizia – che il progetto della Provincia va bene, ma prima di decidere ne sta studiando un altro che prevederebbe altre bretelle, oltre a quella unica nella zona del carcere di Bicocca». Da luglio a oggi sono trascorsi circa tre mesi. Ci sono state le vacanze estive, ma adesso l’Anas può rispondere ai solleciti della Provincia dando una risposta definitiva?

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