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Rientrato in servizio il medico che ha lavorato 15 giorni in 9 anni

Rientrato in servizio il medico che ha lavorato 15 giorni in 9 anni

Dopo la revoca dell’aspettativa da parte dell’Asp di Catania, avvenuto il 1° ottobre scorso, il camice bianco è tornato al lavoro al pronto soccorso di Giarre. Ma non ha voluto parlare con i giornalisti

Di Redazione |

GIARRE – È rientrato al lavoro all’ospedale di Giarre (Catania) il medico che in 9 anni ha lavorato una ventina di giorni usufruendo di regolari permessi come congedi parentali, borse di studio, aspettative ma anche malattie. L’ultimo permesso che gli era stato concesso, per un dottorato di ricerca, sarebbe scaduto il 31 dicembre del 2016, ma il dottore ha fatto rientro al nosocomio anticipatamente, anche perché l’Asp di Catania il 1° ottobre scorso ha recovato l’aspettativa che gli era stata accordata. A un giornalista di una emittente locale che ha cercato di intervistarlo il medico ha detto che «è l’ultima persona a cui io farei una dichiarazione» visto che «il suo servizio è agli atti per tutta una serie di calunnie che ha scritto». Quindi lo ha invitato a «parlare con la direzione, o l’ufficio Urp». Il medico è rientrato al Pronto soccorso dell’ospedale di Giarre. Sui suoi permessi, che sarebbero stati concessi legalmente, l’Asp ha Catania ha avviato accertamenti. Il dottore ha sempre spiegato di essere «sereno, perché ho rispettato la legge: altrimenti i permessi non mi sarebbero stati concessi», e che «sono serviti per arricchire le mie conoscenze professionali che metterò a disposizione dell’ospedale». «È vero la legge è stata rispettata, ma ci sono problemi di opportunità – avevano replicato dall’Asp – inoltre l’ultimo permesso è retribuito e noi non possiamo sforare il budget e sostituirlo. Questo ci crea problemi di organico nell’assistenza ai malati».

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