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Palagonia, la riscoperta della Fiera d’ottobre tra vecchi e nuovi sapori

Palagonia, la riscoperta della Fiera d’ottobre tra vecchi e nuovi sapori

Di Martina Bonaccorsi |

PALAGONIA – Un tempo erano castagne, caramelle, zucchero filato e pesci rossi ad attendere a metà ottobre i bambini e i ragazzini di Palagonia e dei paesi limitrofi; oggi non è più così, ma in pochi a Palagonia conoscono le origini della festa, di cui dopo tanti anni si è perso il significato originario. La fiera d’ottobre, infatti, nasce con un nome diverso: “A fera do Biedduviddi” come direbbero in paese, o più semplicemente la fiera di Belverde. Il nome prende spunto dalla chiesetta del Belverde presente nella zona dove avveniva originariamente la fiera. Pare, anche, che la natura dell’avvenimento sia diversa rispetto a quella fin oggi conosciuta. La fiera di Belverde nasce alla fine dell’800 come fiera degli animali. Gli armenti, i suini, i bovini e animali di varia specie costituivano quello che per i bambini d’oggi rappresentano le castagne, lo zucchero filato e i pesci rossi. Differente era anche la portata della fiera. In quei pochi giorni del mese di ottobre in cui si concentrava l’evento, essa rappresentava un richiamo per migliaia di visitatori, provenienti non solo dai paesi limitrofi, come si potrebbe pensare, ma anche dalle vicine regioni. La fiera rappresentava uno dei più grandi esempi di mercati di settore conosciuti, e la compravendita di animali era notevolmente sviluppata. Con il passare del tempo e degli anni la fiera ha cambiato vocazione, adattandosi ai cambiamenti che l’ambiente e la società circostante propongono continuamente. La fiera venne presentata negli anni seguenti come una rassegna di prodotti artigianali e agroalimentari, perdendo però l’attrattiva che esercitava e che riuniva gente di regioni differenti. L’interesse non è calato, invece, in paese, dove la partecipazione della popolazione è sempre numerosa, elemento che mette in evidenza una Palagonia che ha voglia di dimostrarsi attiva.   ALLA RICERCA DI VECCHI E NUOVI SAPORI Come ogni anno la “Fiera d’ottobre”, che si è svolta nelle vie del centro, in piazza Garibaldi, via Umberto e via Palermo insieme ad alcune stradine limitrofe, ha coinvolto tutta Palagonia. Tante le novità proposte quest’anno dalla fiera, che è durata tre giorni, dal 10 al 12. Prima fra tutte la denominazione, che è tornata ad essere quella dell’antica tradizione paesana “Fiera di Belverde”. L’amministrazione comunale quest’anno ha voluto ampliare la portata dell’evento, dimostrandosi ancora una volta sensibile alle tradizioni del paese e contribuendo a fornire una nuova impronta ad un avvenimento che, durante le ultime edizioni, dimostrava un indice di interesse preoccupante. E’ triste ammettere, infatti, che negli ultimi anni l’evento fosse cambiato, trasformandosi in una fiera delle produzioni artigianali e agroalimentari che di tale aveva ben poco e producendo uno scarso interesse da parte della popolazione più giovane.   I CAMBIAMENTI AL PASSO COI TEMPI Quest’anno, invece, i cambiamenti promessi e attuati sono stati numerosi: la locandina prevedeva la presenza in fiera di stand bio-vegani, rispondendo alle crescenti richieste che nell’ultimo periodo si registrano per tali prodotti. La fiera, in effetti, da alcuni anni sembrava volesse cambiare faccia, portandosi avanti con i tempi e di conseguenza abbracciando diversi profili professionali e personali, ma in concreto riuscendoci solo in parte. Il programma culturale, d’altro canto, è stato ricco di momenti di svago che hanno contribuito a svecchiare l’avvenimento e a coinvolgere i giovani. Intento riuscito con la 2ª edizione della rassegna “Musiche Parallele – Festival per le musiche emergenti”, che si è tenuto giorno 11 e 12 in piazza municipio e che ha visto la partecipazione dei gruppi 1-4, Clones Therapy, Milk e Vogan. La rassegna ha avuto un’adesione non indifferente da parte della popolazione, che ha dimostrato il proprio consenso ai gruppi esibitisi. Si sono svolti, inoltre, due convegni dal titolo “Fiere e strade nella storia siciliana” e ”Agricoltura, Ambiente e Salute” tenutisi rispettivamente giorno 10 e 11 a Palazzo Blandini. L’intento di entrambi gli incontri è stato quello di ricostruire e ripercorrere le tradizioni della fiera di Belverde.   LA NOVITÀ DEGLI ARTISTI DI STRADA Ma la vera novità è stata la 1ª edizione della manifestazione ludico-itinerante degli artisti di strada, i quali hanno vagato per le vie del paese facendo sosta sulle piazze coinvolte dalla fiera. Lo spettacolo ha inaugurato la fiera nella calda serata del 10, coinvolgendo i partecipanti sbalorditi. La fiera d’ottobre, già identificabile come momento di ritrovo per l’intera cittadinanza, quest’anno ha potuto assolvere con maggiore determinazione il suo compito, coinvolgendo non solo le famiglie locali, ma anche e soprattutto i giovani. Rispolverare alcune “vecchie” abitudini cittadine ha contribuito a portare una ventata di freschezza a questo evento, nonostante noti siano i problemi finanziari del piccolo Comune della provincia catanese. Il sindaco Valerio Marletta ha annunciato, in proposito, che tutte le manifestazioni culturali durante la fiera sarebbero state finanziate dagli introiti derivanti dall’utilizzo del suolo pubblico, iniziativa questa che sarebbe bello poter riproporre ogni anno nella speranza di dare un più ampio respiro ad un evento tanto antico ed importante per il paese.

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