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Operai AnsaldoBreda irrompono al Comune e salgono sul tetto

Operai AnsaldoBreda irrompono al Comune e salgono sul tetto

La protesta indetta per le preoccupazioni sul futuro dello stabilimento di Carini e per chiedere alla Regione un intervento “più netto” nella trattativa con Finmeccanica

Di Redazione |

Clamorosa protesta di alcuni operai della AnsaldoBreda che sono riusciti a fare irruzione all’interno di Palazzo delle Aquile, del municipio di Palermo, raggiungendo il tetto dell’edificio. Durante l’irruzione un impiegato è rimasto ferito in modo lieve. Gli operai minacciano di buttarsi giù. Sul posto i poliziotti della Digos. In programma stamane c’era una manifestazione dei dipendenti dell’azienda indetta per chiedere al presidente della Regione un “impegno più netto e incisivo nella trattativa che investe il governo nazionale e il gruppo Finmeccanica”. “La Sicilia e Palermo non possono perdere un altro stabilimento. E i lavoratori non hanno alcuna intenzione di prendere le valigie e andare via. Si batteranno per il rilancio del sito e per il rispetto degli impegni sottoscritti”, hanno spiegato i segretari di Fiom, Fim e Uilm Palermo, Francesco Piastra, Ludovico Guercio e Vincenzo Comella, in risposta alle trattative in corso per la cessione dello stabilimento di Carini. Rispetto ad alcune recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti riguardanti lo stabilimento in provincia di Palermo, i segretari Piastra, Comella e Guercio affermano che “l’amministratore dovrebbe informarsi meglio sul sito industriale AnsaldoBreda di Carini, che dal 1982 è stato ceduto dall’Espi, quindi dalla Regione siciliana, alla Breda , poi divenuta AnsaldoBreda”. “Lo stabilimento – chiariscono i rappresentanti Fiom, Fim e Uilm – non è mai appartenuto alla Keller né tanto meno i lavoratori sono ex Keller. L’ad di AnsaldoBreda dovrebbe inoltre sapere che la Finmeccanica e l’Ansaldobreda hanno sottoscritto un accordo, durante la riunione ministeriale del gennaio scorso, nel quale si impegnavano a mantenere il sito nel gruppo Finmeccanica e in Ansaldobreda, e che anche il sito palermitano avrebbe seguito il destino degli altri stabilimenti del gruppo. Sempre nella stesso accordo ministeriale e nei successivi accordi l’azienda – aggiungono i dirigenti sindacali – si è impegnata a saturare gli organici conferendo allo stabilimento nuove commesse che avrebbero dovuto consentire il ritorno a lavoro di tutti i lavoratori in cassa integrazione e dei lavoratori da tempo in trasferta negli altri siti italiani”.

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