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I terremoti nel Ragusano: nel 1693 la grande scossa che devastò il Val di Noto, ma è zona sismica dal 1981

Di Redazione |

Il terremoto che ieri sera ha colpito il Sud Est siciliano ha avuto epicentro nel Ragusano, poco al largo di Marina di Acate, a una profondità di 30 chilometri. L’Ingv ha subito escluso collegamenti con l’eruzione dell’Etna e in effetti questa è una zona sismica di suo, dove si sono verificati diversi terremoti nella storia. 

Il più forte e devastante fu quello dell’11 gennaio 1693. Quel giorno l’apocalisse arrivò in Sicilia con una furia distruttrice che spazzò via secoli di storia. Nel Val di Noto, le chiese, i palazzi, le case e le città furono rasi al suolo al termine di uno sciame sismico, la cui scossa ultima e devastatrice, quella delle ore 21, distrusse in un solo colpo, l’intera Valle, facendo decine di migliaia di vittime.

«Si aprirono delle fratture nella terra, il mare si ritrasse e poi rifluì con le sue acque, gli animali vennero sbalzati dalla forza del sisma», affermano alcune testimonianze, raccolte nelle cronache del tempo.

Il terremoto devastò soprattutto i paesi del Ragusano, anche se molte città del resto del territorio siciliano furono colpite dalle scosse. 

Eppure questo territorio è stato inserito tra le zone sismiche italiane solo nel 1981 con un decreto dell’allora ministro dei Lavori Pubblici che individuò diversi Comuni come sismici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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