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Sciacca, giudice del lavoro condanna

Sciacca, giudice del lavoro condanna il Miur a pagare arretrati a un precario

Primi effetti della sentenza Ue sul precariato nella scuola

Di Fabio Russello |

AGRIGENTO – Arrivano le prime decisioni dei giudici nazionali a sette giorni dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea in tema di condotta abusiva dello Stato italiano in materia di precariato della scuola. Il giudice del lavoro di Sciacca, con le sentenze nunero 252 e 253 del 3 dicembre 2014, previa dichiarazione della illegittimità dei contratti a termine stipulati fra il lavoratore ricorrente e la Pubblica amministrazione convenuta, ha infatti condannato il Ministero della Pubblica Istruzione al pagamento in favore di un insegnante precario – che è stato assistito dall’avvocato Gaetano Leonardi – degli scatti di anzianità e degli emolumenti relativi «e tutto ciò in regime di parità di trattamento rispetto al personale di ruolo della scuola, a titolo di risarcimento».   Inoltre, la stessa Amministrazione è stata condannata al pagamento di una somma corrispondente alle retribuzioni di fatto per i periodi non lavorati intercorrenti tra i vari contratti allegati in ricorso, a partire dalla messa in mora e fino alla data della sentenza. Infine, ancora sul punto relativo al risarcimento del danno, il Giudice ritiene che spettano solo ai docenti assunti sui posti vacanti in organico di diritto le voci della XIII^ mensilità, della indennità sostitutiva di ferie e di permessi atteso che essendo questi contratti destinati a dispiegarsi per tutto il corso dell’intero anno scolastico non c’è alcuna ragione per discriminarli rispetto ai colleghi di ruolo.

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