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Catania, massaggi “particolari” in centro

Catania, massaggi “particolari” in centro due arrestati ed uno denunciato

La polizia ha chiuso tre centri benessere uno in via Passo d’Aci

Di Redazione |

CATANIA – Così come anticipato oggi dal nostro giornale, due persone sono state arrestate ed una terza denunciata nell’ambito di un’operazione della polizia di Stato che ha portato alla chiusura di tre centri benessere «a luci rosse», a Catania. Ai domiciliari sono finiti Francesco Costanzo, di 31 anni, e Maria Luisa Cardia, di 24 anni, che dovranno rispondere di sfruttamento della prostituzione minorile. Entrambi, secondo quanto accertato dagli investigatori, gestivano due «centri»: uno in via Passo di Aci e l’altro in via Spagnolo. Nel primo erano presenti due «massaggiatrici», impegnate con i relativi clienti: tutti sono stati accompagnati in Questura per essere identificati e sentiti in qualità di testimoni.

Nel secondo «centro», quello di via Spagnolo, la situazione è stata ben diversa: in una saletta erano in attesa diversi clienti e, nelle sale interne, due «massaggiatrici», delle quali una minorenne, erano impegnate, in reggiseno e slip, con altrettanti «clienti», uno dei quali completamente nudo. Quest’ultimo, peraltro, è un cittadino extracomunitario irregolarmente presente sul territorio nazionale e per lui sono state avviate le pratiche di natura amministrativa a cura dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

I due responsabili dei centri sono stati accompagnati in Questura. Qui, alla presenza di un familiare avvisato dai poliziotti, la minorenne ha raccontato squallide storie di massaggi che sotto l’esplicita denominazione «touch me» e «body to body» nascondevano particolari prestazioni sessuali che, seppur non sfociavano in veri e propri rapporti, avevano come scopo il raggiungimento dell’eccitazione del cliente attraverso lo strofinio e la palpazione dei corpi e delle parti intime. A tali abusi, la minore avrebbe dovuto ripetutamente sottostare per un compenso di 10 euro per volta. Scoperto anche un listino prezzi, esposto in modo ben visibile all’interno dei locali, grazie al quale il «cliente» avrebbe potuto scegliere un massaggio «normale» oppure uno «particolare» con un semplice sovraprezzo di 25 euro.

Al termine dei controlli i due locali sono stati chiusi e sottoposti a sequestro. Al centro dei controlli della polizia è finito anche un altro «centro», in via Andrea Costa, con un’ammiccante insegna all’ingresso. Anche qui sono state trovate all’opera due «massaggiatrici» e anche qui era presente una responsabile, incensurata, trovata in possesso di 240 euro. La somma di denaro è stata sequestrata perchè ritenuta provento delle prestazioni delle due «professioniste». In questo caso la responsabile è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione. Il locale è stato sequestrato. Sul posto, nel corso dei controlli, erano anche presenti gli Ispettori del lavoro, che hanno accertato che per le legali attività di massaggio – che venivano effettuate in parallelo alle prestazioni «particolari» – nessuna delle lavoratrici era in regola con le norme sul lavoro e solo una di loro era in possesso di abilitazione professionale. Le ragazze che lavoravano presso i centri benessere controllati erano tutte di nazionalità italiana e di giovane età. Tra i clienti numerosi professionisti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA