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Procura di Palermo, il Csm ha scelto Francesco Lo Voi

Procura di Palermo, il Csm ha scelto Francesco Lo Voi

Il rappresentante italiano all’Eurojust ha ottenuto 13 voti. Battuta la concorrenza di Sergio Lari e Guido Lo Forte. Da pm a Palermo si era occupato della strage di Capaci

Di Redazione |

PALERMO – Francesco Lo Voi, 57 anni, palermitano, attualmente rappresentante italiano a Eurojust, è il nuovo procuratore di Palermo. Lo ha nominato a maggioranza il plenum del Csm. Francesco Lo Voi ha avuto la meglio su due concorrenti di peso: il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e quello di Messina Guido Lo Forte. Ha ottenuto i voti dei togati di Magistratura Indipendente, dei laici di entrambi gli schieramenti e dei vertici della Cassazione, in tutto 13 voti. Per Lo Voi si tratta di un ritorno a Palermo, dove è stato prima pretore e poi sostituto alla procura ordinaria e anche a quella generale. A Palermo ha seguito indagini rilevanti, come quelle sulla strage di Capaci e sull’omicidio di Ignazio Salvo.   Il vice presidente del Csm. Giovanni Legnini, ha sottolineato che «Lo Voi è stato nominato con la maggioranza assoluta alla seconda votazione. Il che gli conferisce legittimazione piena», am ha espresso il suo rammarico perchè non si è arrivati a una «condivisione più larga».   Lo Voi ha indossato la toga nel 1981. Giovanissimo magistrato ha cominciato la carriera come pretore a Sanluri, nel cagliaritano. Poi giudice a Caltanissetta e ancora pretore a Palermo. Sposato con Gedi Seminara, presidente di sezione al tribunale di Palermo, dal 1990 al 1997 è stato sostituto procuratore nel capoluogo siciliano dove ha lavorato a fianco dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Entrato in dda si è occupato di importanti indagini sull’ala militare di Cosa nostra, gestendo poi i principali collaboratori di giustizia. Tra le altre fu sua l’inchiesta che scoprì le responsabilità del medico Salvatore Aragona che, per dare un falso alibi al mafioso Enzo Brusca, accusato di un omicidio, gli fece una incisione all’inguine e compilò una falsa cartella cliniche per dimostrare che il capomafia era ricoverato il giorno del delitto.   Dal 1997 ha svolto le funzioni di sostituto procuratore generale a Palermo, dove ha continuato a occupassi di processi di mafia: tra gli altri quello sui mandanti e sugli esecutori di padre Pino Puglisi. Poi la nomina a segretario generale della Procura Generale e punto di contatto della Rete Giudiziaria Europea nell’ambito della quale ha svolto un’attività volta a facilitare le procedure di cooperazione giudiziaria internazionale. Considerato un “duro”, designato componente del Csm in area Magistratura Indipendente ha partecipato, sia in Italia che all’estero, a convegni in materia di cooperazione giudiziaria internazionale; è stato inoltre chiamato dalla Commissione Europea a far parte di alcune commissioni di valutazione in materia di giustizia ed affari interni nei paesi candidati all’ingresso nell’U. E.   Nominato procuratore generale presso la Cassazione, sei anni fa ha poi ricevuto l’incarico di membro italiano di Eurojust, la struttura con sede a L’Aja, che coordina le indagini sulla criminalità organizzata.

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