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Nicolosi: truffò clienti, condannato a 7 anni l’ex direttore delle Poste

Nicolosi: truffò clienti, condannato a 7 anni l’ex direttore delle Poste

Liborio Ferrara, 65 anni, che in paese era una “istituzione”, riconosciuto colpevole peculato, falso e truffa aggravata. Giocava in Borsa con i risparmi degli utenti che si fidavano di lui

Di Carmen Greco |

CATANIA – I cittadini, anzi gli “utenti”, come vengono definiti in burocratese, compravano obbligazioni, buoni fruttiferi e bot. Lui prendeva quei soldi e ci giocava in borsa (la sua). In questo modo si è intascato qualcosa come un milione e mezzo di euro alle spalle di inconsapevoli risparmiatori che quei soldi, invece, se li erano sudati. Adesso per l’ex direttore delle Poste di Nicolosi, Liborio Ferrara, 65 anni, è arrivata una sentenza a sancire il suo comportamento infedele. Il giudice dell’udienza preliminare di Catania, Anna Maggiore, lo ha condannato, infatti, a sette anni di reclusione per i reati di peculato, falso e truffa aggravata, accogliendo in pieno le richieste del pubblico ministero, Alessia Natale. Ferrara dovrà anche risarcire le parti civili che si sono costituite al processo (sei, anche se le parti lese erano una quindicina e non si sono costituite parti civili perché hanno già riottenuto il denaro) restituendo loro le somme sottratte. Il processo si è svolto con il rito abbreviato, cioè è stato tutto deciso sulla base delle prove raccolte nel corso delle indagini preliminari e, questo, ha consentito all’imputato, come prevedere la legge, di avere uno sconto di pena (un terzo). La vicenda dell’ex direttore arrestato per peculato e truffa fece scalpore a Nicolosi anche perché il direttore era un “istituzione” in paese e tutti si rivolgevano a lui per chiedere consigli su come investire i propri riasparmi. Per cui quando venne arrestato, poco più di un anno fa, la notizia venne accolta con sorpresa prima e con preoccupazione poi, considerato che il danno per i piccoli risparmiatori fu una vera e propria mazzata. Fu la Guardia di Finanza anche su input delle stesse Poste italiane cui era arrivata voce che i clienti raggirati si stavano recando, uno ad uno, dai carabinieri, a condurre le indagini. E bastò poco alle Fiamme gialle per ricostruire il meccanismo della truffa messo in piedi dal direttore. IL SERVIZIO COMPLETO SU “LA SICILIA” IN EDICOLA

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