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Siracusa, giudice ordina reintegrodella soprintendente Basile

Siracusa, giudice ordina reintegro della soprintendente Basile

Era stata sospesa e accusata, tra l’altro, di avere autorizzato una piscina seminterrata nella villa dell’ex assessore regionale Sgarlata, che l’aveva nominata. La Regione ora dovrà riasegnarle il posto

Di Redazione |

SIRACUSA – Il giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa, Anna Guglielmino, ha ordinato all’Assessorato dei beni culturali della Regione Siciliana di riassegnare l’archeologa Beatrice Basile all’incarico di Soprintendente ai beni culturali di Siracusa sino alla scadenza del contratto di incarico. Contestualmente ha condannato l’amministrazione regionale al pagamento delle spese (2.800 euro). La Basile, nominata dall’allora assessore regionale Sgarlata, era stata sospesa dall’incarico dopo un’ispezione disposta subito prima di ferragosto scorso dal dirigente del Dipartimento Rino Giglione. Il 27 agosto la Basile aveva ricevuto una notifica di avvio di procedimento di revoca dell’incarico accusata, tra l’altro, di avere autorizzato la realizzazione di una piscina seminterrata nella villa dell’ex assessore al Territorio Mariarita Sgarlata, che si era poi dimessa.

«Il Giudice del Lavoro di Siracusa – spiega Giuseppe Patti dei Verdi di Siracusa – dichiara errata la sospensione per mancanza dei requisiti in quanto il procedimento adottato il 3 settembre del 2014 non contiene in sé le motivazioni, per tanto non ha alcuna validità e la sospensione viene considerata irrituale. Siamo sempre più convinti che sia stato utilizzato il cosiddetto Metodo Boffo nei confronti della dottoressa Beatrice Basile con l’assurda vicenda della piscina dell’ex assessore Sgarlata».   I Verdi siracusani chiedono la rimozione del direttore generale Rino Giglione, che aveva disposto la sospensione della Basile.

La Basile ha sempre contestato il provvedimento di sospensione, sostenendo di non avere violato alcuna regola nè avere violato l’ordine di protocollo delle pratiche; con la sovrintendente si erano schierati gli ambientalisti siracusani.   Legambiente Sicilia, che è intervenuta nel procedimento giudiziario a sostegno delle ragioni della Basile, esprime la propria “soddisfazione per il risultato raggiunto e auspica che, con questo provvedimento si chiuda finalmente una delle pagine più vergognose nella storia recente dell’assessorato regionale ai Beni culturali, trasformato, con il beneplacito del presidente Crocetta, in terreno per le scorrerie di alcuni personaggi politici».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA