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Agrigento, i furbetti della legge 104e il "caso limite" di Raffadali

Agrigento, legge 104 il caso limite a Raffadali

In una scuola del Comune agrigentino su un organico di 11 bidelli, tutti quanti hanno beneficiato delle Legge 104. A Sciacca su 140 tra docenti e impiegati ben 90 usufruiscono delle agevolazioni

Di Antonino Ravanà |

E’ sorprendente l’esito di alcuni accertamenti su decine e decine di beneficiari della legge 104 in provincia di Agrigento. Analizzando le carte che il Provveditorato agli Studi di Agrigento ha consegnato agli agenti della Digos, tra tanti sospetti e dubbi, sono saltati fuori un paio di situazioni ritenute coincidenze “strane” e necessarie di approfondimento. Nel comprensorio saccense l’attenzione è puntata su una realtà scolastica, dove su 140 tra docenti, impiegati in segreteria e operatori scolastici, 90 hanno la 104, all’incirca il 70 per cento. In un’altra scuola di un Comune vicino Agrigento su un organico di undici bidelli, tutti quanti hanno beneficiato della legge 104, vale a dire il cento per cento. Ma da quanto trapela da ambienti investigativi e anche da quelli di Provveditorato e Inps, ci sarebbero tante altre situazioni “sospette”. Che ci sia in atto un autentico terremoto nella scuola agrigentina per lo scandalo della 104 è sotto gli occhi di tutti ed è stato ribadito durante la conferenza di fine anno dai vertici della Procura della Repubblica. Il procuratore Renato di Natale e il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo hanno anticipato un nuovo filone che potrebbe portare a un numero di indagati da capogiro.

Per iniziare sono 280 le persone, in gran parte insegnanti, ma ci sono anche dipendenti e funzionari di altre pubbliche amministrazioni, che risulterebbero indagate. Si scopre che altri certificati medici sarebbe stati costruiti ad hoc per ottenere il trasferimento a casa. Insegnanti o loro familiari affetti da invalidità immaginarie, provate da medici compiacenti, per lasciare le scuole del Nord e farsi assegnare all’Agrigentino.

Le cartelle mediche parlano di scoliosi, ansia, depressione, diabete. Questo segue la prima parte dell’inchiesta denominata “La carica delle 104”, dall’omonimo blitz della Digos, che portò alla notifica di 17 misure cautelari (5 in carcere, 5 ai domiciliari e 7 presentazione alla polizia giudiziaria), mentre altre 84 persone vennero denunciate. Sarebbero state predisposte le notifiche per la conclusione delle indagini preliminari delle 101 persone indagate nei mesi scorsi, e quando prima la Procura è pronta a chiedere il rinvio a giudizio, in attesa che poi si arrivi all’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Agrigento. Su cosa rischiano i medici e i dipendenti e funzionari pubblici coinvolti nell’inchiesta, tocca all’Inps e al Provveditorato agli Studi decidere se intervenire con provvedimenti o meno. Anche se dalla Procura è stato ribadito il fatto che sussistono gli estremi per procedere.

Ma è solo la punta dell’iceberg, il malcostume delle false invalidità per ottenere trasferimenti ha dimensioni preoccupanti nella nostra provincia. A consentire questa “truffa di massa” sono state alcune falle nella legge 104, quella che disciplina l’handicap, e nel contratto sulla mobilità degli insegnanti. Appare così cosa certa che nei prossimi mesi assisteremo ad altre “sfilate” davanti agli agenti e ai magistrati da parte di medici, impiegati, funzionari di enti pubblici, insegnanti e pensionati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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