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Siracusa, 8 mesi per un’ecografia lo “scandalo” delle liste d’attesa

Siracusa, 8 mesi per un’ecografia lo “scandalo” delle liste d’attesa

Il caso sollevato dal deputato del M5s, Stefano Zito. La moglie rinviata ad agosto per l’esame diagnostico, quando il bimbo sarà già nato da tre mesi. Le legge prevede un’attesa non superiore a 10 giorni

Di Antonio Fiasconaro |

PALERMO – Recatasi all’Asp di Siracusa per prenotare una ecografia morfologica, una donna al terzo mese di gravidanza s’è sentita rispondere dai sanitari che il primo giorno utile sarebbe stato nel mese di settembre, dunque a parto avvenuto e quando il neonato avrebbe già compiuto il terzo mese di vita. A denunciare il caso è il deputato del M5s, Stefano Zito. Il parlamentare ha riferito l’episodio durante la seduta dell’Ars di questo pomeriggio; la donna incinta è sua moglie.   Denunciando il caso, il deputato M5s ha ironizzato: «Andremo a fare visita portando con noi il bambino di 3 mesi, sarà una morfologica postuma». Dopo aver ricevuto quella risposta dagli uffici dell’Asp, Zito ha reperito tutti i dati sulle nascite nella provincia di Siracusa. «Nel 2013 sono state 3.172 – ha affermato in aula – dividendo il dato per 54 settimane si ottiene il numero di 60 morfologiche a settimana nei 5 ospedali della provincia, e diviso per 5 giorni significa 2 morfologiche al giorno. È possibile che non si riescano a fare? ». Il deputato ha chiesto l’intervento del governo. «C’è da accendere i riflettori in maniera seria, non vorrei che ci sia qualcuno che ci mangia sulle liste di attesa», ha concluso.   «Scandaloso». Hanno replicato ieri sera dall’Ispettorato alla Sanità. «Non sono questi i tempi – è stato riferito sempre dall’Ispettorato di via Vaccaro a Palermo – l’attesa per quella ecografia in base al decreto del 17 novembre 2009 (Programma regionale per l’ottimizzazione delle prestazioni ambulatoriali rese dalle strutture sanitarie pubbliche ospedaliere e territoriali, ndr) non doveva superare i dieci giorni». Anche il direttore dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione, Ignazio Tozzo è rimasto sorpreso: «Non ci posso credere – ha detto – non sono questi i tempi. Sembra una barzelletta. Cosa dobbiamo dire ai siciliani quando accadono questi episodi? Non è questa la sanità che tutti vorremmo avere».   Sulla carta aggiungiamo noi, perché di fatto sarebbero davvero poche le strutture territoriali ed ospedaliere che nell’Isola rispettano i tempi massimi di attesa per le prestazioni di diagnostica che specialistiche così come avrebbe voluto a suo tempo l’ex assessore alla Salute, Massimo Russo. E dire che più volte dall’assessorato alla Salute è stato sollecitato ai direttore generali delle aziende ospedaliere ed Asp di avere un occhio di riguardo per in tempi di attesa per la diagnostica. Anche perché i tempi d’attesa sono davvero paradossali: per un’ecografia epatica male che vada, si va dai 40 ai 90 giorni; per una mammografia anche 80-100 giorni; per una visita geriatrica legata alla patologia dell’alzheimer anche 150 giorni, cioè cinque mesi. Troppi.

La verità è che si scrive “lista di attesa”, ma si legge “raccomandazione”. Infatti, nella sanità non solo quella nostrana vige ancora l’antico adagio “senza Santi non si va in Paradiso”. Guai quindi ad ammalarsi e ad avere a che fare con i tempi della sanità.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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