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Oikos, dal Tar no a sospensivaGli impianti restano commissariati

Oikos, dal Tar no a sospensiva Gli impianti restano commissariati

Rigettato ieri il ricorso presentato dalla ditta Oikos per ottenere la sospensiva del provvedimento di interdizione emanato dalla Prefettura, per assenza di certificazione antimafia

Di Giorgio Cicciarella |

Il Tar di Catania ha rigettato ieri il ricorso presentato dalla ditta Oikos per ottenere la sospensiva del provvedimento di interdizione emanato dalla Prefettura, per assenza di certificazione antimafia. La Oikos, come noto, è la società che gestisce le discariche mottesi di contrada Valanghe d’Inverno (attualmente in esercizio) e di contrada Tiritì (ormai dismessa). Il provvedimento aveva portato al commissariamento della società. Stessa misura fu presa anche per il contratto che la Oikos, insieme con la Ipi, ha stipulato con il Comune di Catania per la raccolta rifiuti. I legali della ditta avevano chiesto ai giudici del Tar di potersi avvalere di ulteriori approfondimenti istruttori per meglio appurare i termini dell’interdizione, ma il Tribunale amministrativo etneo con l’ordinanza di ieri ha ritenuto che non ve ne fosse necessità e ha, pertanto, respinto il ricorso.

Chiusosi questo primo round inerente, come detto, la richiesta di sospensiva (atto di tipo cautelare), la questione verrà comunque nuovamente trattata nel merito nei prossimi mesi dallo stesso Tar. In ogni caso, contro l’ordinanza emessa ieri dal Tribunale amministrativo, i legali della società Oikos hanno già preannunciato un’impugnazione dinanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa. Proprio a seguito del provvedimento di interdizione, la Prefettura di Catania, avvalendosi della vigente normativa anticorruzione, aveva chiamato alla guida della società Oikos, per ciò che concerne la gestione delle discariche, tre commissari: l’ex prefetto Stefano Scammacca, il dott. Maurizio Cassarino e l’ing. Riccardo Tenti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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