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Truffa sui rimborsi, sequestrati beni

Truffa sui rimborsi, sequestrati beni al deputato regionale Raffaele Nicotra

Acicatena, misure anche per ex vicesindaco ed ex consigliere

Di Redazione |

ACI CATENA – Militari della Guardia di Finanza di Catania, a conclusione di indagini delegate dalla Procura, hanno eseguito un sequestro preventivo, per un ammontare di circa 90.000 euro, nei confronti del deputato regionale Raffaele Giuseppe Nicotra, dell’ex vice sindaco di Aci Catena Francesco Salvatore Petralia e dell’ex consigliere comunale Salvatore Sorbello, tutti indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato Secondo indagini delle Fiamme Gialle di Acireale, Petralia, nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di vice sindaco, avrebbe ottenuto indebiti rimborsi di contributi previdenziali dal Comune di Aci Catena per 65.000 euro, mediante la simulazione del rapporto di lavoro con una società riconducibile di fatto a Nicotra, nell’ambito della quale era inquadrato come direttore amministrativo. In quel periodo il deputato regionale era sindaco dell’Ente. Petralia, inoltre, avrebbe ottenuto dal Comune rimborsi per spese di missione, per circa 1.000 euro, senza aver prodotto alcuna documentazione giustificativa.   Sorbello, dal 2009 al 2013, periodo in cui ha ricoperto l’incarico di consigliere comunale ad Aci Sant’Antonio avrebbe ottenuto rimborsi maggiorati, per l’importo di 25.000 euro, per ore di permesso retribuito richieste per partecipare alle attività dell’Ente, anche in questo caso, secondo la tesi dell’accusa, con il concorso di Nicotra, mediante un fittizio incremento della retribuzione percepita da una sua società.   I rimborsi così percepiti si inquadrano nell’ambito dei benefici previsti dalla legge regionale nr. 30 del 2000, in base alla quale gli oneri ed i permessi retribuiti dei lavoratori dipendenti da privati sono a carico dell’Ente presso il quale gli stessi esercitano funzioni pubbliche. Alla luce degli elementi emersi nel corso delle indagini, il Gip di Catania, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo di complessivi 90.000 euro.   «Porterò alla magistratura, nella quale nutro la più assoluta fiducia, l’incartamento necessario a dimostrare la correttezza dell’operato tanto dell’azienda di famiglia quanto mia nelle funzioni di amministratore pubblico» è stata la reazione del Raffaele Nicotra al blocco delle somme di sua pertinenza in attesa di chiarire la posizione di alcuni dipendenti. «Si tratta di persone che – osserva – lavoravano prima e che hanno lavorato dopo il mandato politico nell’azienda della mia famiglia. Consegnerò, dunque, agli inquirenti, ogni utile documentazione fornendo tutta la collaborazione necessaria».

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